«A Napoli siamo arrivati a un punto limite, mi auguro che ci sia un risveglio della società civile e anche di tutti i responsabili». Lo ha detto il presidente...
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«Di fronte a queste cose ho sempre la preoccupazione di non dare adito a strumentalizzazione ed eccessi - ha aggiunto De Luca - ma devo dire che a Napoli siamo arrivati a un punto limite: prima apriamo gli occhi e la finiamo con gli atteggiamenti di auto consolazione e meglio è. La città rischia di diventare davvero invivibile».
De Luca spiega di condividere le parole del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho: «È arrivato il momento di parlare chiaro - dice il governatore - e di raccontarci la verità. Questa città rischia di diventare una città allo sbando, abbandonata a se stessa. Tutte le istituzioni devono fare qualcosa in più, per certi versi e in certi quartieri Napoli non sembra una grande capitale d'Europa, sembra l'Afghanistan o il Bangladesh per la qualità dei servizi». De Luca conclude rivolgendo un pensiero alla «società civile di Napoli che spesso è apparsa rassegnata su se stessa. Mi auguro che, dopo queste ripetute tragedie, ci sia un risveglio e una voglia di combattimento».
«Sono stato al Santobono dove attorno a Noemi ho trovato un clima di grande coinvolgimento professionale e perfino emotivo di tutti i nostri medici» ha aggiunto De Luca: «Ne ho ricavato una sensazione di relativa tranquillità, ovviamente la bambina rimane in prognosi riservata ma il fatto che siano passati dei giorni e la bambina si sia stabilizzata è un elemento già di per sé importante». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino