Bimba ferita a Sant'Anastasia, Assunta nel dormiveglia chiama la mamma e il papà

Colpita alla testa mentre mangiava un gelato

Il luogo della 'stesa'
È stata estubata e respira autonomamente la piccola Assunta, la bambina di 10 anni colpita tre giorni fa alla testa da un proiettile vagante esploso durante una stesa di...

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È stata estubata e respira autonomamente la piccola Assunta, la bambina di 10 anni colpita tre giorni fa alla testa da un proiettile vagante esploso durante una stesa di camorra a Sant’Anastasia. Colpita alla testa mentre mangiava un gelato con mamma, papà e fratellino davanti a una nota pasticceria. La bambina, dopo due interventi neurochirurgici, il primo per estrarre un proiettile dall’osso sfenoide del cranio e il secondo per posizionare un drenaggio e così evitare la formazione di pericolosi ematomi, era da martedì scorso in coma farmacologico, ossia in sedazione profonda, intubata, attaccata a un respiratore automatico. Visto il decorso clinico in progressivo miglioramento e l’ultima Tac, effettuata ieri, negativa, i rianimatori del Santobono guidati dal primario Geremia Zito (ieri mattina presente in ospedale), hanno iniziato le operazioni per il risveglio della bambina.

«Una fase in cui - avverte il clinico - si riducono gradualmente i farmaci che tengono sedatola piccola paziente, si estrae il respiratore automatico dalle vie aeree e si verifica la ripresa della respirazione autonoma. Tutto è andato per il meglio ma la bambina è ancora in osservazione in rianimazione con un residuo di sedazione che non la rende completamente cosciente». Assunta probabilmente sente già i rumori attorno, non solo il ticchettio delle macchine che registrano il battito cardiaco ma anche quelle dei suoi genitori da giorni presenti in ospedale ma finora tenuti lontani dalla sala di terapia intensiva per evitare infezioni che sono la complicazione più temibile quando il respiro è indotto dalla macchina. Nel dormiveglia la piccola ha anche pronunciato le parole «mamma» e «papà».

Ora i suoi genitori sono liberi di starle accanto, i piedi del letto sono già pieni di giocattoli e peluche. Assunta può già sentire attorno a sé tutto l’affetto e l’amore possibili, quello di mamma e papà vicini all’esperienza vissuta dalla loro piccola, anche loro feriti per fortuna non gravemente durante quella assurda e folle sparatoria messa in atto per una ripicca di camorra, violenta, gratuita, senza senso, tra bande rivali. Tra la folla, tra bambini e famiglie, incuranti del rischio di ferire o uccidere anime innocenti. Come per Noemi il 3 maggio del 2019 anche per Assunta si tratta di un miracolo, sarebbe bastato spostare di un centimetro la traiettoria del proiettile per dover commentare una tragedia senza ritorno. Ieri mattina sebbene fosse sabato l’antisala della rianimazione del Santobono si è riempita di una piccola folla di camici bianchi. Occhi lucidi e sguardi di felicità che hanno incrociato quelli dei genitori di Assunta. Il primo passo per il ritorno alla gioia è compiuto. Nelle prossime ore l’ultimo velo che ancora separa questa famiglia sparirà ma sarà impossibile dimenticare, cancellare del tutto quanto accaduto.



Intanto resta in carcere Emanuele Civita, il 19enne finito in manette con l’accusa di essere uno dei responsabili del ferimento della piccola Assunta e dei suoi genitori. Il gip di Nola, Daniela Critelli, ha infatti convalidato il provvedimento di fermo a carico del ragazzo, difeso dagli avvocati Fabio Marfella e Antonio Abete (che hanno già annunciato ricorso al Tribunale del Riesame), predisponendo la custodia cautelare nel carcere di Secondigliano. Pesanti le accuse mosse nei suoi confronti e del suo giovanissimo complice, un 17enne anche lui in arresto. I due rispondono di tentato omicidio e detenzione e uso di armi da fuoco, aggravate dalle finalità mafiose e dalla premeditazione. Nell’udienza di convalida davanti al gip il 19enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino