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Tetti di spesa, budget sforati, capienza economica: va avanti a colpi di incomprensibili concetti burocratici il ping pong in corso tra l'Asl Napoli 3 Sud e il Neapolisanit di Ottaviano, centro di riabilitazione che accoglie da tutta la provincia di Napoli oltre 500 pazienti, di cui circa 300 sono bambini e ragazzi tra i 3 e i 18 anni affetti da autismo. Questi ultimi e le loro famiglie, a cui poco importa della burocrazia e dei tecnicismi, lunedì potrebbero trovare chiuse le porte del centro che da anni è per loro un punto di riferimento nella riabilitazione e nella terapia ambulatoriale. Una chiusura che potrebbe far scattare rabbia e scatti d'ira in molti di quei piccoli pazienti e far piombare in un senso di impotenza i loro familiari, già provati dalle chiusure forzate causate dalla pandemia.
«A causa di un assordante silenzio da parte delle istituzioni sanitarie locali - ha annunciato la direzione sanitaria del Neapolisanit - siamo costretti a confermare la sospensione dell'erogazione di tutti i trattamenti ambulatoriali a far data dal 4 ottobre, per aver esaurito la capienza economica dell'attuale contratto con l'Asl. Seppur con molto rammarico, poiché gli utenti resteranno senza alcun tipo di assistenza».
Una delegazione delle 300 famiglie ieri, con il supporto dell'Angsa Campania (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) nella persona del presidente Claudia Nicchiniello, ha incontrato la direzione sanitaria dell'Asl Napoli 3 Sud al Bottazzi di Torre del Greco.
«Le famiglie sono al centro di un'indeterminatezza per questioni contabili - dice Claudia Nicchiniello - e cresce laa disperazione anche perché si tratta di un bacino di utenza molto popolare, di famiglie monoreddito che non possono permettersi cure private. Non possiamo pagare noi certe incongruenze, ed è assurdo che con tutti i sistemi informatici oggi disponibili non si sia in grado di definire se i budget siano stati sforati o no. Intanto, il disturbo dello spettro autistico continua a crescere: abbiamo stimato nel 2021 350 nuovi casi, mentre la Campania è l'unica regione che non ha un registro dei soggetti autistici e questo crea problemi sui piani di assistenza». Dopo l'incontro di ieri mattina i genitori hanno annunciato che se lunedì troveranno i cancelli sbarrati andranno a sporgere denuncia ai carabinieri. Ma in serata qualcosa si è mosso. «Abbiamo fissato per mercoledì prossimo - spiega il direttore D'Onofrio - un incontro con la dirigenza del centro. Il tetto non è stato sforato, tra l'altro ad agosto sono stati chiusi per tre settimane e quindi hanno erogato meno prestazioni: se sospendono i servizi li accuseremo di inadempienza».
«In serata abbiamo incontrato alcuni genitori - replica Annalina Auricchio, amministratore unico di Neapolisanit- a cui l'Asl ha riferito diverse inesattezze. Farò una riunione con gli stretti collaboratori per andare incontro alla disperazione delle famiglie e tenere aperto almeno fino all'incontro con l'Asl». «Porto mio figlio tredicenne al centro di Ottaviano da un anno - racconta Concetta Buonocore di Vico Equense - dopo aver atteso in lista per ben 5 anni. Per gli autistici è fondamentale la prevedibilità: se lunedì troviamo chiuso chi calma mio figlio? Non conoscere il futuro è un'ansia ingestibile per loro. Chi supporta i genitori in quei momenti? Nessuno, le nostre lotte dobbiamo combatterle a nostre spese». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino