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A Bacoli controlli della Polizia Municipale in località Marina Grande, l’area è stata sgombrata da sdraio, teli e ombrelloni collocati da bagnanti in violazione delle norme vigenti. La notizia è stata diffusa sulla sua pagina Fb dal sindaco Josi Gerardo Della Ragione: «Questa mattina abbiamo liberato la piazza della Marina Grande di Bacoli da ombrelloni, sedie, asciugamani, borse frigo, sdraio. Un atto di civiltà. Da anni, panchine ed alberi erano utilizzati come lido abusivo – afferma il primo cittadino -. Da anni, uno dei beni pubblici più panoramici della città, era trasformato in una tendopoli. Nonostante, proprio accanto la piazza, insistono ben quattro spiagge libere. Sappiamo che c’è ancora tanto da fare per difendere la Marina Grande da forme di degrado, abusi – prosegue -. E cambiare una condizione, spesso indegna, da decenni. Dal costone di Cento Camerelle, fino alla Tomba di Agrippina ed oltre. Per questo, non ci fermeremo. Con la Polizia Municipale, con i volontari. Con le forze dell’ordine». Al setaccio, la scorsa notte, la litoranea flegrea e i tratti liberi dove sono stati mandati via gruppi che occupavano l’arenile violando l’ordinanza sindacale. «Siamo riusciti ad evitare problemi di ordine pubblico, in questa notte di Ferragosto – spiega il primo cittadino di Bacoli -. Con controlli a tappeto e pugno duro verso chi voleva infrangere le regole». Non si sono verificate risse nè disordini come lo scorso anno. E chi non ha rispettato il provvedimento municipale è stato invitato ad allontanarsi. «Abbiamo cacciato gruppi di facinorosi dalle spiagge. Tra questi, un’orda di barbari che era giunta a Bacoli carica di ceste di legna, fiumi di alcool. E due batterie di fuochi di artificio – prosegue il sindaco Della Ragione -. Quando siamo giunti in battigia, per ricordargli l’ordinanza, avevano già lasciato a terra decine di bicchieri di plastica e qualche bottiglia di birra. Degrado. E proprio perché stavano devastando un luogo di tutti, li abbiamo cacciati senza indugio. Solo dopo averli obbligati a ripulire il letamaio che stavano lasciando in riva al mare».
Il Mattino