Blue box, al via la campagna di sensibilizzazione della polizia contro il disagio giovanile

Blue box, al via la campagna di sensibilizzazione della polizia contro il disagio giovanile
Al via il progetto della Polizia di Stato denominato blue box, campagna di sensibilizzazione contro il disagio giovanile. I...

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Al via il progetto della Polizia di Stato denominato blue box, campagna di sensibilizzazione contro il disagio giovanile.


I poliziotti della Questura di Napoli e del Compartimento Polizia Postale hanno tenuto un primo incontro con gli studenti del liceo statale “Don Lorenzo Milani” di San Giovanni a Teduccio, dove sono state illustrate agli studenti i rischi derivanti da un uso non consapevole del web.

Lo sviluppo rapido della tecnologia, la sua progressiva portabilità a buon mercato, l’impulso ad essere sempre più “connected” e social ha condotto la società civile a confrontarsi con temi e problematiche di grande complessità: il cyberbullismo e l’adescamento on line sono solo alcuni esempi dei livelli di criticità che possono assumere le interazioni tra i giovani ed internet.

Dopo avere illustrato i rischi consessi all’utilizzo delle tecnologie verrà illustrata la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione. I recenti suicidi e fenomeni di autolesionismo causati da atti di bullismo e giochi di ruolo, nonché le situazioni di disagio familiare hanno reso necessario infatti avviare una campagna ministeriale di informazione e sensibilizzazione rivolta ai giovani, denominata progetto “blue box”.

A tal fine un camper della Polizia di Stato stazionerà presso alcuni istituti scolastici secondari, primo dei quali il “don Lorenzo Milani”. A bordo sarà presente una equipe multidisciplinare, composta da personale delle sezioni specializzate della Squadra Mobile, dell’Ufficio Minori, dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico, dai Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni nonché da personale medico dell’Ufficio Sanitario Provinciale.

All’interno del camper saranno collocate delle cassette di colore blue, le “blue box”, che serviranno a raccogliere eventuali segnalazioni, anche anonime, da parte degli studenti, degli insegnanti o dei familiari.

L’obiettivo del progetto “blue box” è quello di stabilire un contatto con le potenziali vittime, per fornire strumenti idonei a comprendere la pericolosità di sfide estreme e giochi di ruolo come la “Blue Whale”, che, facendo leva sul disagio dei giovani  possono generare preoccupanti fenomeni di emulazione.


Altro obiettivo è quello di sensibilizzare familiari ed insegnanti a riconoscere eventuali di malessere generale che possono degenerare talvolta in fenomeni di autolesionismo o nel suicidio e, infine quello di fornire informazioni utili per un corretto utilizzo del web. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino