Bimbo ucciso a Cardito, gli agenti: «Scena del delitto agghiacciante, a torso nudo e pieno di lividi»

Bimbo ucciso a Cardito, gli agenti: «Scena del delitto agghiacciante, a torso nudo e pieno di lividi»
Hanno descritto nei minimi particolari l'agghiacciante scena che si sono trovati davanti quel tragico 27 gennaio, nell'abitazione di Cardito (Napoli) dove, appoggiato sul...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Hanno descritto nei minimi particolari l'agghiacciante scena che si sono trovati davanti quel tragico 27 gennaio, nell'abitazione di Cardito (Napoli) dove, appoggiato sul divano, a torso nudo, c'era il corpo esanime e pieno di lividi del piccolo Giuseppe. Sono stati ascoltati gli agenti della Polizia di Stato intervenuti sul luogo del delitto, oggi, nel Tribunale di Napoli (terza Corte di Assise, presidente Lucia La Posta, giudice a latere Giuseppe Sassone) nel corso della seconda udienza del processo a carico di Tony Essobti Badre e Valentina Casa, rispettivamente patrigno di Giuseppe e madre del bimbo ucciso.


A Badre gli inquirenti contestano i reati di omicidio (di Giuseppe), il tentato omicidio della sorellina e i maltrattamenti. Di comportamento omissivo è invece accusata Valentina Casa. La prima persona ad entrare in casa dopo gli agenti, quel giorno, fu la sorella di Badre: intendeva prendere la sorellina di Giuseppe per portarla a casa sua ed evitarle così altri choc. Ha poi risposto alle domande del magistrato l'agente che ha arrestato Badre: lo riconobbe mentre stava rincasando grazie a una foto mostratagli poco prima da Valentina Casa alla quale aveva chiesto chi fosse il responsabile dell'accaduto.


Ascoltati anche gli agenti che hanno eseguito i sequestri e l'agente della Polizia Scientifica che fece i rilievi fotografici: anche lui ha descritto l'abitazione, nella sua completezza, soffermandosi sulla cucina dove Giuseppe venne trovato. Illustrati e descritti anche i reperti sequestrati, tra cui figurano le tracce di sangue rinvenute in casa, il bastone della scopa, presumibilmente usato per colpire Giuseppe, e gli asciugamani intrisi di sangue trovati nel bagno. Ascoltato anche l'agente che fece i rilievi fotografici sulla sorellina di Giuseppe, sui lividi che aveva sul corpo, riscontrati anche nell'ospedale Santobono dove la bimba venne ricoverata. Nella prossima udienza, in programma il 30 ottobre, saranno ascoltati altri agenti della polizia giudiziaria e i vicini di casa del piccolo Giuseppe. (ANSA).
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino