Somma Vesuviana. Borgo Casamale a rischio crolli, annullata la «festa delle lucerne»

Somma Vesuviana. Borgo Casamale a rischio crolli, annullata la «festa delle lucerne»
Somma Vesuviana. Salta la festa «simbolo» del Parco Vesuvio: la location, il borgo antico della città, è interessata...

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Somma Vesuviana. Salta la festa «simbolo» del Parco Vesuvio: la location, il borgo antico della città, è interessata da più di venti ordinanze di ripristino di edifici fatiscenti e l’amministrazione non vuole rischiare tragedie, non dopo la morte del 14enne Salvatore Giordano. Il borgo Casamale non sarà teatro di tragici crolli come quello della Galleria Umberto, costato la vita al giovane di Marano. Ma ora Forza Italia e Pd, partiti di minoranza, vogliono vederci chiaro sui reali rischi che corre la popolazione percorrendo i vicoli del borgo, con o senza festa e invocano perciò un consiglio comunale ad hoc da tenersi proprio nel quartiere antico, nella scuola Ferrante d'Aragona.



La «Festa delle Lucerne», rito dalle caratteristiche quasi magiche, dedicata alla Madonna della Neve ma collegabile secondo studiosi e antropologi ad antichi culti pagani, quest’anno dunque non ci sarà. La Festa, che si tiene ogni quattro anni la prima settimana di agosto nel borgo medioevale Casamale, dovrà essere rinviata, forse all’anno venturo. Il rischio aleggiava da settimane ma è stato il sindaco Pasquale Piccolo a darne la conferma: «Sono addolorato, devo confermare che le criticità riscontrate costringono a rinviare la kermesse».



Criticità. Eufemismo per riferirsi alle 24 ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi, notificate a privati, rispetto allo stato fatiscente di edifici del borgo e che metterebbero a rischio l’incolumità pubblica nel caso vi si riversassero centinaia di persone. «Per ora sono più di venti le ordinanze – conferma il sindaco – ma ne arriveranno altre, noi lavoreremo affinché i privati destinatari delle stesse si attivino subito per i lavori necessari alla sicurezza di tutti, in caso contrario il Comune agirà in danno». Entro pochi giorni sarà convocata una conferenza di servizio ad hoc con associazioni e amministrazione comunale. Il crollo del cornicione della galleria Umberto a Napoli, costato la vita al 14enne Salvatore Giordano e altri episodi simili, sia pur meno tragici, hanno spinto l’amministrazione a non rischiare, nemmeno per perpetuare un rito il cui annullamento è una sorta di choc per la comunità.



Niente festa, ma il pericolo c’è. E bisogna fare presto. «Faremo presto» - assicurano da Palazzo Torino. Non c’è al momento alcuna ordinanza e il sindaco rivendica la scelta: «Sarebbe stato facile autorizzare la Festa, ma abbiamo pensato in primis all’incolumità degli avventori». Intanto però i consiglieri di opposizione, di Forza Italia e del Partito Democratico, hanno chiesto che si celebri un consiglio comunale monotematico proprio al Casamale, precisamente nella scuola di via Ferrante d’Aragona, per capire quali rischi sussistano realmente rispetto all’incolumità pubblica. Resta per ora la malinconia, l’assenza del rito atavico ripristinato nel 1951 dopo essere stato accantonato a causa della seconda guerra mondiale, di nuovo interrotto negli anni ’70 e riproposto dall’Arci che «riaccese» le lucerne negli ultimi anni del millennio, attirando incantati visitatori e commenti di studiosi, primo tra tutti il maestro Roberto De Simone.



Non ci saranno i fantocci, le zucche, le lucerne. Nemmeno le figure geometriche che creavano tra i vicoli effetti ottici suggestivi e magici di prospettive. Né le metafore di vita e morte, una sorta di pagana sia pur religiosa Halloween vesuviana. Ci saranno invece, a breve, transenne e impalcature a ridosso degli edifici a rischio tra le mura d’Aragona.



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