Boscoreale. Il suo cognome è Ranieri e lo chiamano Ligabue ma, anziché cantare, consegna cocaina «a domicilio». È finito in manette all'alba...
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All'alba di ieri, i carabinieri della stazione di Boscoreale – guidati dal luogotenente Massimo Serra – l'hanno intercettato in via Passanti Flocco, mentre consegnava la dose quotidiana al suo cliente, un 48enne incensurato, in cambio di 50 euro. Nella sua Fiat Punto, Ranieri nascondeva altri 2 pallini, altre 2 consegne «saltate»: la droga era quasi introvabile, all'interno della feritoia dell'aria condizionata, modificata appositamente per il trasporto.
La cocaina (in totale 3 grammi) è stata sequestrata, mentre la perquisizione nella sua abitazione di Terzigno ha permesso di trovare tutto il materiale per confezionare le dosi. Ranieri è stato arrestato e trasferito in una cella del carcere Salvia di Poggioreale, in attesa della convalida.
«Ligabue» alle spalle ha numerosi precedenti per diversi reati, ma spicca sicuramente il suo arresto nell'ambito della maxi operazione antidroga denominata «Fusion» sul traffico di stupefacenti per conto della 'Ndrangheta. Nel 2009, fu vittima di un agguato: raggiunto da due sicari (uno minorenne) fu gambizzato nei pressi di un bar di Terzigno, in un regolamento di conti - secondo gli inquirenti - per la spartizione delle piazze di spaccio. Suo figlio Ivan, 32 anni, è ritenuto vicino agli ambienti camorristici del clan Aquino-Annunziata, che gestiscono l'importazione di droga all'ombra del Vesuvio e lo spaccio al Piano Napoli di Boscoreale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino