Boss freddato a Scampia, torna la faida per le piazze di spaccio

Qualcosa sta sconvolgendo gli equilibri interni al gruppo criminale della Vanella Grassi. E qualcuno sta cercando di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Qualcosa sta sconvolgendo gli equilibri interni al gruppo criminale della Vanella Grassi. E qualcuno sta cercando di approfittarne. La chiave di lettura dell'ennesimo omicidio di camorra a Scampia è in un rebus al momento tutto da decifrare. Fatto sta che c'è chi ha dissotterrato l'ascia di guerra e adesso vuole usarla per farsi strada. Lo sfondo è sempre lo stesso: il grande business della droga, delle piazze di spaccio nel quartiere periferico dell'area nord che da tempo sembrava essere stato declassato rispetto ad altre zone che hanno preso il sopravvento nella vendita di hashish, marijuana, cocaina e crak. I soldi che questi traffici si portano dietro sono tanti. E la posta in gioco, nella mentalità dei criminali, giustifica tutto, anche gli omicidi.


Per inquadrare la situazione bisogna partire proprio dalla personalità della vittima. Come molti altri giovani finiti nel baratro della camorra, Francesco Angrisano era cresciuto in fretta e male. Il suo nome compariva già in un'ordinanza cautelare per affari legati agli stupefacenti. Arrestato, era poi tornato in libertà. E dopo l'arresto nel maggio scorso di Umberto Accurso, aveva accarezzato il sogno nero di fare il capoclan. Mettendosi probabilmente contro anche qualche suo ex amico di cordata, per non parlare degli altri sodalizi criminali - vecchi e nuovi - che gravitano tra l'area della Masseria Cardone, del Terzo Mondo, di Secondigliano e di Scampia. Nell'ormai consueto gioco al massacro che si scatena di fronte agli affari illeciti - oltre alla droga quelli della Vanella Grassi fanno del racket un'altra formidabile forma di introiti economici - l'ambizione può essere risultata fatale ad Angrisano. È la storia che si ripete: decapitati dagli arresti e dagli agguati i vertici dei clan, ecco farsi avanti le seconde e terze linee. Composte quasi sempre da giovani che, prima o poi, finiscono per pagare con la vita quel passo. La mappa dei gruppi attivi tra Secondigliano, Scampia, Miano e Chiaiano è quanto mai fluida e instabile. Anche le alleanze sembrano sempre più friabili e capaci di durare fin quando non subentra un'occasione per eliminare i concorrenti. Un fatto è certo: l'omicidio di Angrisano riapre i giochi di guerra in una zona che finora era sembrata rimanere tranquilla. E questo è un pessimo segnale.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino