Buonajuto:«Baby gang, servono studio e lavoro»

Buonajuto:«Baby gang, servono studio e lavoro»
«Uscire di casa a Napoli fa paura, soprattutto di sera. Quello che è successo l'altra notte in via Cavallerizza è la dimostrazione di come la microcriminalità abbia...

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«Uscire di casa a Napoli fa paura, soprattutto di sera. Quello che è successo l'altra notte in via Cavallerizza è la dimostrazione di come la microcriminalità abbia raggiunto livelli di aggressività mai visti. Ormai qui non ci si sente tranquilli più nemmeno nelle zone considerate sicure e tradizionalmente estranee a fatti criminali. Se poi a questo aggiungiamo che sempre più i protagonisti di questi atti delinquenziali sono giovanissimi, spesso poco più che adolescenti, allora la preoccupazione raddoppia e mi porta dire che a mali estremi talvolta servono rimedi estremi». Il presidente della Corte di Appello di Napoli Antonio Buonajuto va subito al cuore del problema: la percezione di sicurezza dei cittadini rispetto al fenomeno di scippi e rapine in città ha superato i livelli di guardia. E per contrastare il fenomeno serve un cambiamento di rotta.


Quanto la preoccupa questa escalation di violenza?



«Moltissimo. L'innalzamento dei fenomeni microcriminali è un dato di fatto e abbiamo registrato soprattutto una allarmante progressione di quelli legati alla devianza minorile. Tutto è successo in pochissimo tempo, e per cause differenti. Faccio l'esempio di Scampia: dopo lo smantellamento della piazze dello spaccio che rappresentavano l'economia illegale che faceva campare migliaia di famiglie, molti tra quelli che erano inseriti nell'organizzazione che garantiva la vendita della droga sono stati costretti a "riciclarsi" per poter sopravvivere: così sono aumentate le estorsioni, ma anche i furti e le rapine».



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