Buoni pasto, truffa e riciclaggio: scattano tre misure cautelari

Buoni pasto, truffa e riciclaggio: scattano tre misure cautelari
CASTELLAMMARE DI STABIA. Acquistano duemila euro di merce con buoni pasto «sbiancati» e risultati rubati a Bologna: incastrate tre persone dalla polizia. Gli agenti del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CASTELLAMMARE DI STABIA. Acquistano duemila euro di merce con buoni pasto «sbiancati» e risultati rubati a Bologna: incastrate tre persone dalla polizia. Gli agenti del commissariato di Ps di Castellammare, agli ordini del primo dirigente Pasquale De Lorenzo e del vicequestore Daria Alfieri, hanno eseguito ieri un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica oplontina nei confronti di: Salvatore Cardone di 41 anni e Federico Ingenito di 32 anni, stabiesi e pregiudicati, finiti agli arresti domiciliari; M. C. di 23 anni, incensurata di Castellammare, sottoposta all’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria. Per tutti l’accusa è di truffa e riciclaggio.




Le indagini sono partite dalla denuncia del responsabile di un punto vendita «Crai» di Castellammare. L’uomo ha riferito che nel febbraio scorso tre persone hanno acquistato per due giorni consecutivi merce per circa duemila euro pagando in buoni pasto della ditta «Day Ristoservice». «Sono responsabile di una casa famiglia alla quale hanno donato i ticket», ha detto la 23enne agli esercenti per giustificare il possesso della grossa somma in buoni pasto. Successivamente il punto vendita ha accertato la non fatturabilità dei tagliandi.



I poliziotti hanno quindi analizzato i ticket scoprendo il trattamento con solventi sbiancanti per eliminare i timbri dei precedenti esercenti che hanno proceduto materialmente all’incasso, ma non solo. I buoni pasto sono risultati rubati a Bologna dalla sede della società «Bp Service sas» a dicembre 2014: in totale in quell’occasione sono spariti tagliandi per un totale di circa un milione e trecentomila euro. I poliziotti stabiesi sospettano che da quel furto sia nato un circuito di spendita dei ticket che potrebbe avere come raggio d’azione l’intero territorio nazionale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino