I numeri che leggete nella foto in alto sono tarati al ribasso: nella sola zona di Chiaia è stimato che in un solo mese il business del parcheggio abusivo produce almeno...
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Una macchina da soldi senza pari sulla quale, ovviamente, la camorra da sempre mantiene il controllo. Ogni strada appartiene al clan che domina sul quartiere, ogni clan decide a chi affidare la via e il capozona mette al lavoro quattro-cinque persone, a seconda dell'ampiezza del tratto che gli viene assegnato. In parte gli introiti finiscono direttamente nelle casse della camorra ma in passato sono stati anche segnalati casi di cessione «in fitto» di una strada: l'abusivo paga un fisso al clan per ogni sera e si mette al lavoro, quel che eccede rispetto al fitto pagato, rappresenterà il suo guadagno.Ora, dopo aver letto questa roba, pensate alla vostra vita quotidiana: quando mettete le monete nelle mani dell'uomo o della donna che vi si è avvicinato (spesso senza «pretendere» per evitare la denuncia) a voi sembra che si tratti solo di uno spicciolo. Invece quegli «spiccioli» diventano una montagna e contribuiscono a finanziare il mondo della malavita cittadina.E di fronte a questo mercato illegale e redditizio cosa fanno gli uomini in divisa?
Talvolta si girano dall'altra parte, sempre più spesso, però, provano a intervenire. Sappiate, ad esempio, che solo nel 2015 la polizia municipale ha emesso 8.726 contravvenzioni ai parcheggiatori abusivi sorpresi a presidiare una strada. Ovviamente non ci sono ottomilasettecento parcheggiatori abusivi a Napoli: in tutto saranno 500, compresi i «saltuari». Solo che vengono sorpresi e multati a ripetizione, capita che vengano «pizzicati» anche tre volte nella stessa serata. Loro si prendono il verbale, ridono e proseguono il loro mestiere. La multa sarebbe da 771 euro, ma tutti gli abusivi sono nullatenenti: non pagheranno e non c'è nulla da pignorare per cui quella contravvenzione gli fa il solletico.«Non abbiamo armi adatte a combattere questa battaglia», tuona il comandante dei vigili Ciro Esposito che da sempre chiede attenzione su questo fronte. «La legge dice che se non c'è denuncia per estorsione, non possiamo arrestarli. L'unica cosa che possiamo fare è presentare quella contravvenzione che loro non pagheranno».
Sembra un drammatico segnale di resa, e forse lo è anche se il comandante dei vigili insiste: «Gli staremo addosso ogni giorno, non gli daremo tregua».A dire la verità c'è anche un'altra cosa che si può fare: all'abusivo può essere confiscato il denaro guadagnato illecitamente. Ma per ovviare a questo «fastidio» la malavita s'è ben organizzata: ogni mezz'ora passa un addetto e raccoglie il guadagno. Così quando un abusivo viene pescato dai vigili o dai carabinieri, in tasca ha solo qualche spicciolo, cinque, dieci euro, a fronte di un guadagno che nei giorni festivi raggiunge anche i duecento euro: e cosa volete che gl'importi se quei dieci euro vengono portati via?Siccome le armi della legge sono spuntite, i parcheggiatori continuano imperterriti a presidiare le loro strade. E lo fanno da talmente tanto tempo che i vigili hanno una piantina della città sulla quale ogni nome di una via porta anche il nome e cognome del parcheggiatore abusivo che la presidia, con tanto di suddivisione in porzioni di strada assegnate alle singole persone. Il database comprende anche nomi di interi nuclei familiari, marito, moglie, figli, cognati, suoceri, tutti insieme appassionatamente ad estorcere denaro agli automobilisti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino