Uccideva specie protette e all'alt dei guardacaccia non ha esitato a puntargli il fucile contro per poi darsi alla fuga. L'episodio è accaduto nel Giuglianese, alle...
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Inizialmente l'uomo era stato richiamato dai volontari della Lega Italiana Protezione Uccelli e dell'Ente Nazionale Protezione Animali, ma subito la sua reazione ha destato sospetti. Il 74enne, che era avrebbe dovuto sottoporsi ad un semplice controllo, si è immediatamente allontanato dirigendosi verso la propria automobile e puntando il fucile contro i guardacaccia. «Andate via, ho 74 anni e non voglio andare in carcere», ha urlato l'uomo ai volontari che hanno immediatamente riferito tutto alla polizia fornendo il numero di targa dell'uomo subito rintracciato dai poliziotti del commissariato di Giugliano.
Dai controlli effettuati, non solo è risultato che il cacciatore stava uccidendo specie protette, le tortore dal collare, ma aveva anche il porto d'armi per cacciare scaduto e altre numerose e gravi irregolarità. L'uomo, dunque, oltre alla denuncia penale e al sequestro di due fucili e delle relative munizioni da parte della polizia è stato sanzionato con una contravvenzione di duemila euro per mancata assicurazione, assenza del permesso di caccia in quella località, per il mancato versamento di varie tasse e anche per non aver portato via i bossoli che inquinano le campagne e che i cacciatori hanno il dovere di eliminare.
Sulla questione, che porta alla ribalta anche i problemi legati all'apertura della stagione della caccia, i delegati dei due enti hanno rilanciato la richiesta di un referendum abolitivo contro la caccia. «La caccia oggi è uno sport inutile, violento e pericoloso - hanno dichiarato Fabio Procaccini, delegato Lipu, e Giuseppe Salzano per l'Enpa - è uno sport dove non esiste un arbitro e il controllo del mondo dei cacciatori è solo deputato alle guardie volontarie con tutte le precarietà e i rischi che corrono dal momento che i guardacaccia sono disarmati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino