Napoli. «Sgualdrina, buona a nulla»: picchia a sangue la compagna che sviene tra le braccia dei carabinieri

Napoli. «Sgualdrina, buona a nulla»: picchia a sangue la compagna che sviene tra le braccia dei carabinieri
Quando ha visto i carabinieri è svenuta. Forse stremata dai calci e dai pugni che il suo compagno le aveva appena inferto. Avrà visto la liberazione dinanzi ai suoi...

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Quando ha visto i carabinieri è svenuta. Forse stremata dai calci e dai pugni che il suo compagno le aveva appena inferto. Avrà visto la liberazione dinanzi ai suoi occhi. I soprusi andavano avanti da diverso tempo, oltre un anno, stando a quel che ha raccontato ai carabinieri. Scene di violenza che si consumavano quasi sempre anche dinanzi ai figli di 1 e 2 anni. Il compagno, 57 anni, la insultava di continuo. «Sgualdrina e buona a nulla» gli epiteti più utilizzati. Lei, 25 anni, subiva in silenzio. Psicologicamente però la ragazza era distrutta e stanca di subire ingiurie di ogni genere soprattutto dinanzi ai figli. Così l’altro giorno, dopo l’ennesima aggressione, la giovane decide di denunciare. Il compagno, infatti, per futili motivi, aveva cominciato ad insultarla e in pochi secondi è passato dalle parole ai fatti. Calci, pugni e quant’altro, facendola addirittura sanguinare. A quel punto la ragazza fugge in strada e allerta i carabinieri. I militari dell’arma della stazione di Varcaturo quando giungono sul posto la trovano appoggiata al cancello del parco in stato di shock. La 25enne li vede e sviene tra le loro braccia. La ragazza sarà poi condotta in ospedale a Pozzuoli, il bruto  invece viene arrestato, in attesa di processo per direttissima.

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Il Mattino