Viaggio sui Camaldoli in fiamme ecco come si muovono i piromani

Sulla “scena del crimine” con gli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Un viaggio tra la vegetazione ormai ridotta a cumuli di cenere che colora di grigio, un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sulla “scena del crimine” con gli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Un viaggio tra la vegetazione ormai ridotta a cumuli di cenere che colora di grigio, un paesaggio prima lussureggiante e ricco di specie arboree.

Tutto cambia dopo una serie di incendi che hanno ridotto la montagna dei Camaldoli a un rilievo vuoto e arido. Ogni cosa appare annientata e piegata alla forza delle fiamme. Quelle stesse fiamme che, però, lasciano una traccia. Un indizio.

Ed è proprio di questo che gli agenti del Niab (Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi) vanno in cerca.
«L’incendio è come se ci parlasse - dichiara il comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato Angelo Marciano - noi non facciamo altro che prestare attenzione ai segnali presenti sul terreno. In questo periodo purtroppo, l’allerta resta alta e sempre più spesso ci capita di affrontare più emergenze contemporaneamente. Su luoghi come questo, il più delle volte troviamo vari oggetti usati per l’innesco dai piromani di turno. Dalle sigarette e gli accendini agli zampironi e fino ai lumini da cimitero, le tecniche adoperate dagli incendiari variano di volta in volta».

Quella dei Camaldoli però, è un’area molto particolare. Il rilievo infatti, coinvolge diverse aree urbane come Pianura o Soccavo ed è proprio al limite con questi quartieri che le indagini degli specialisti mettono in evidenza le situazioni più critiche.


«È facile vedere come su questo territorio insistono attività illecite - conclude il comandante Marciano - Salendo verso questo punto d’innesco infatti, abbiamo notato carcasse di auto e cumuli di rifiuti che il più delle volte sono proprio all’origine degli incendi. I roghi tossici, infatti, sono una triste costante e la cosa non accenna a diminuire. Il terreno ormai privo di vegetazione può costituire un pericolo per la valle alle pendici della collina, a causa dell’instabilità del suolo che potrebbe mutarsi in fanghiglia in seguito agli acquazzoni invernali che ormai si presentano sempre più spesso sotto forma di vere “bombe” d’acqua. La prevenzione dunque, costituisce un'attività fondamentale non solo per evitare nuovi incendi, ma anche per mettere al riparo la popolazione dai rischi che da essi conseguono».   Leggi l'articolo completo su
Il Mattino