Denaro frutto di attività illecite per un totale di centinaia di migliaia di euro, che veniva ripulito attraverso l'invio ad alcune concerie della Toscana, con sede tra...
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In manette, su richiesta del pm Giuseppina Mione, sono finiti due uomini residenti a Napoli, Ciro Taglialatela (figlio di Bruno Taglialatela, esponente di spicco del clan camorristico Lo Russo di Napoli) e Vincenzo Bocchetti. Le accuse sono di riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Per l'accusa i due, in qualità di referenti delle ditte Brupel e World Pellami di Casavatore, avrebbero trasferito alle concerie toscane il denaro da riciclare. In base a quanto emerso, le ditte del Napoletano avrebbero emesso fatture false, verso le concerie del distretto toscano, facendo riferimento a ordini fittizi di merce e ricevendo in cambio pagamenti con bonifici bancari. I soldi venivano poi restituiti in contanti alle ditte del distretto conciario. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino