Le mani della camorra sugli appalti del Comune di Marano: cinque arresti, coinvolti i fratelli del deputato Cesaro

Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Ros agli ordini del tenente colonnello Gianluca Piasentin stanno eseguendo un provvedimento cautelare, emesso dalla...

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Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Ros agli ordini del tenente colonnello Gianluca Piasentin stanno eseguendo un provvedimento cautelare, emesso dalla Procura distrettuale antimafia di Napoli (pm Mariella Di Mauro, procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli) nei confronti di cinque persone indagate per concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, minaccia e falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale, reati aggravati dalle finalità mafiose. Tra loro gli imprenditori Aniello e Raffaele Cesaro di Sant'Antimo, fratelli del deputato di Forza Italia Luigi Cesaro. 


Al centro delle indagini del Ros le infiltrazioni del clan Polverino, egemone nell’area nord occidentale di Napoli, nella realizzazione del Piano di insediamento produttivo del Comune di Marano, importante infrastruttura per il rilancio dell’economia locale che prevede lavori per 40 milioni di euro.
 
Documentato il patto tra il clan camorristico e i fratelli Cesaro, funzionale all’aggiudicazione dell’appalto attraverso intimidazioni mafiose e reimpiego delle ingenti risorse economiche provenienti dai traffici illeciti del clan.

Contestualmente i carabinieri stanno eseguendo un decreto di sequestro di beni immobili, partecipazioni societarie e rapporti finanziari per un valore di 70 milioni di euro. Parte del polo produttivo, sorto nella periferia di Marano, è sotto sequestro da mesi.

Tra gli arrestati, oltre ai fratelli Raffaele e Aniello Cesaro, anche gli imprenditori Pasquale e Antonio Di Guida, quest'ultimo ex assessore provinciale di Forza Italia. In carcere anche il tecnico Oliviero Giannella, volto notissimo negli uffici del Comune di Marano.
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Il Mattino