NAPOLI - In diciotto, ritenuti affiliati al clan camorristico dei «Lo Russo», che opera nella zona nord di Napoli, sono stati arrestati dai carabinieri in un'...
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I carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli per i reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, sigarette e carburante di contrabbando.
Nelle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i militari hanno documentato l'operatività del clan che si dedica soprattutto allo spaccio di consistenti quantitativi di stupefacenti e hanno individuato i presunti responsabili di un consistente traffico internazionale di sigarette e carburante.
«Lo Stato non abbassa mai la guardia e le nostre forze di polizia sono sempre più efficienti ed efficaci nella lotta alle organizzazioni dedite al malaffare». Così il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, coordinatore del Nuovo Centrodestra in Campania, dopo aver appreso dell'operazione. «Il territorio della Campania e i suoi cittadini - ha detto ancora Gioacchino Alfano - meritano la massima attenzione da parte delle istituzioni per sconfiggere l'annosa piaga delle organizzazioni criminali che minano la legalità in una regione che, mai più di ora, deve rialzarsi e iniziare a correre per stare al passo delle nuove sfide e opportunità economiche, in seguito alle riforme che il Governo e il Nuovocentrodestra stanno portando avanti con impulso».
Dopo gli arresti degli elementi più influenti del clan, nel suo ruolo di moglie del boss, ha continuato a tenere in mano le redini della cosca pianificando e ordinando estorsioni a tappeto ai danni di numerosi imprenditori e amministratori locali. È quanto hanno accertato la Dda di Napoli e i carabinieri ai danni di Angela Alessi, moglie di Filippo Petruolo, da tempo detenuto, capo dell'omonimo clan. Alessi è stata fermata questa mattina insieme a Cosimo Petruolo, figlio del boss, che secondo l'accusa effettuava le estorsioni su incarico della donna che aveva preso il comando della cosca dopo l'arresto qualche mese fa dell'elemento di spicco Francesco Argenziano.
Almeno sei i casi di estorsioni tentate e consumate accertate dagli inquirenti e commesse tra i mesi di luglio e dicembre 2015; le tangenti venivano chieste alle canoniche scadenza di Ferragosto e Natale.
Il Mattino