Tornano in cella i tre fratelli Esposito, amici di vip dello spettacolo e di alcuni calciatori del Napoli, mentre vengono sequestrate alcune attività ricettive, tra cui la...
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Nomi che vengono associati anche alle frequentazioni con esponenti del bel mondo patinato: amici di alcuni calciatori del Napoli (tutti estranei a questa indagine), ma anche a vip dello spettacolo (Lele Mora, estraneo all'inchiesta in corso), ritenuti leader nel campo della commercializzazione dei giocattoli (centrale nel provvedimento adottato poche ore fa il rapporto con il presidente del Genoa Enrico Preziosi, che non è indagato); oltre ad essere riconducibili ad un centro scommesse in piazza Mercato.
Oggi sono accusati di intestazione fittizia di beni con l'aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan Contini (a Napoli) e una propaggine del clan Sarno in provincia.
Arresti e sequestri a distanza di meno di un anno da una precedente ordinanza, sull'onda d'urto delle accuse del pentito del clan Mazzarella Salvatore Maggio, che - a partire dallo scorso agosto - ha puntato l'indice contro le attività dei tre fratelli imprenditori, ma anche grazie alle dichiarazioni di dipendenti ed ex dipendenti del club partenopeo.
Ai domiciliari Teresa Esposito e Carmela Russo, mentre tutte le attività dei fratelli Esposito vengono passate al setaccio dagli inquirenti.
Decisivo il lavoro degli uomini della Dia coordinati dal pm anticamorra Ida Teresi, Francesco De Falco e Enrica Parascandolo.
Si tratta di una indagine nel corso della quale sono state verificate eventuali relazioni pericolose tra gli imprenditori ritenuti al soldo della camorra ed ipotesi di combine calcistiche: un'ipotesi che è stata scartata dagli stessi investigatori, che non hanno rinvenuto riscontri a proposito di tentativi di combine. Ed è in questo filone, che sono emersi contatti tra alcuni calciatori e gli stessi fratelli Esposito: anni fa, al suo arrivo a Napoli, Higuain trascorse una giornata in una barca messagli a disposizione dai fratelli Esposito (ma era ovviamente inconsapevole dei presunti contatti con la camorra dei tre imprenditori) e dallo stesso Paolo Cannavaro. Niente calcio scommesse, dunque, ma un dato socialmente allarmante, a proposito di contatti tra calciatori e soggetti borderline, secondo quanto emerge dal materiale investigativo a sostegno dell'inchiesta condotta in questi anni dalla Procura di Napoli.
«I fratelli Esposito – spiegano ancora gli investigatori - grazie al loro elevato tenore di vita, frequentavano assiduamente calciatori della squadra del Napoli, nonché soggetti legati alla criminalità organizzata, con i quali non solo condividevano il tempo libero organizzando scommesse su partite di calcio, viaggi e serate nei più noti locali di Napoli venendo in contatto anche con gente del mondo dello spettacolo, ma dalla cui amicizia traevano anche benefici». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino