Napoli, maxi-operazione anticamorra: 90 arresti. Donne al vertice del clan

NAPOLI - Una vasta operazione anticamorra, alla quale hanno partecipato oltre 300 carabinieri del Comando provinciale di Napoli, è scattata nel capoluogo campano per la...

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NAPOLI - Una vasta operazione anticamorra, alla quale hanno partecipato oltre 300 carabinieri del Comando provinciale di Napoli, è scattata nel capoluogo campano per la cattura di una novantina di persone accusate di far parte, a vario titolo, del clan «D'Amico» che controlla tutte le attività illecite nella periferia est della città. I reati ipotizzati dalla Dda in ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Napoli sono associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsione, narcotraffico, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.

 
I carabinieri hanno completamene circondato l'area area del rione Conocal. Il clan - secondo gli investigatori - controllava tutte le attività di questa zona legate alla gestione delle piazze di spaccio, al racket delle estorsioni, al commercio delle case popolari. Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno raccolto elementi sul ruolo di vertice svolto dalle donne del clan e, con una serie di attività tecniche, hanno ricostruito i contesti criminali inseriti nella vita quotidiana del rione.


Le piazze di spaccio all'interno del rione Conocal di Napoli erano aperte 24 ore al giorno e per gestirle si facevano dei turni. È quanto hanno accertato i carabinieri del comando provinciale di Napoli nel corso dell' indagine, andata avanti per due anni, e che all'alba di oggi ha portato all'arresto di 89 persone. I carabinieri, coordinati dalla Dda di Napoli guidata dal procuratore Giovanni Colangelo, hanno verificato l'operatività di ben 11 piazze di spaccio di marijuana e cocaina. Un fiume di droga venduto al dettaglio. Un affare che, come ha evidenziato il comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, generale Antonio De Vita, nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi in Procura, «è ancora il motore che continua a muovere le mafie». Lo spaccio delle sostanze stupefacenti, così si vede dalle immagini riprese da una telecamera piazzata dai militari, avveniva sotto gli occhi dei bambini che giocavano nel cortile del complesso residenziale.
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Il Mattino