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Torna a salire la tensione tra le bande di camorra che operano nel quartiere Pianura dove la scorsa notte, le forze dell’ordine, sono intervenute in via Cannavino dopo la segnalazione di colpi d’arma da fuoco. L’episodio è avvenuto intorno all’una quando la centrale operativa è stata messa in allarme dalla segnalazione di alcuni residenti che hanno riferito di aver udito l’esplosione di almeno tre colpi di pistola. Sul posto, tuttavia, gli investigatori non hanno rivenuto bossoli o altre tracce della stesa. Eppure, nonostante la mancanza di elementi, l’ipotesi di un falso allarme è stata immediatamente esclusa. Il motivo è che gli stessi operatori di polizia si dicono convinti che il raid possa essere un’azione intimidatoria da parte dei nemici della cosca Calone-Esposito che, a poche ore dall’arresto di Antonio Alfiero, hanno voluto dare una dimostrazione di forza.
Il luogo del presunto raid, infatti, è ritenuto sotto l’influenza del sodalizio indicato come l’erede della cosca Mele, sodalizio che da diversi mesi contende ai superstiti dei Pesce-Marfella il controllo del mercato della droga. D'altronde un segnale che gli equilibri criminali nella zona fossero di nuovo precari era arrivato proprio con l’arresto di Alfiero presso la cui abitazione, gli agenti del commissariato Pianura avevano trovato due pistole pronte a sparare. A dare nuova linfa allo scontro, secondo gli investigatori, potrebbe essere stato il cambio al vertice dei Calone-Esposito. L’ala moderata del clan, rappresentata dal ras Antonio Calone, sarebbe stata messa da parte a favore dei falchi della famiglia Esposito.
Il Mattino