Nella gara a tre per un seggio al Senato nei collegi plurinominali della Campania alla fine l'ha spuntata il forzista Vincenzo Carbone. Decisivo il gioco dei resti e...
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«Sono veramente deluso - dice De Cristofaro, fuori per 65 voti - la Corte d'Appello dovrebbe esprimere grande trasparenza invece mi sono ritrovato davanti un muro di gomma». «Parliamo di 4 milioni di elettori - spiega all'Ansa l'ex parlamentare - una verifica sui verbali andava fatta». De Cristofaro aveva proposto ricorso alla Corte d'Appello vista la sconfitta di una incollatura e anche sulla base di un sospetto: «In un primo momento - spiega - dal verbale della Corte d'Appello sembrava che nei resti per il calcolo del seggio ci fossero più voti per Leu rispetto a Forza Italia, poi il risultato è stato ribaltato. Ma non è stato neanche preso in considerazione. Loro dicono che i risultati sono corretti ma una verifica vera e propria dei verbali per verificare se ci fossero incongruenze non è mai avvenuto. In realtà la richiesta non è stata neanche rigettata ma non presa in considerazione». De Cristofaro vuole andare fino in fondo: «Nelle prossime ore - dice - presenterò il ricorso alla giunta per le elezioni del Senato anche se lì i tempi sono lunghissimi perché prevedono il riconteggio delle schede una ad una. Direi che alla fine può durare di più l'esame del ricorso che la legislatura stessa».
Al suo posto non andrà Giosy Romano, che pure confidava nell'elezione: «A mio avviso - spiega il sindaco di Brusciano - il seggio toccava a Campania 2 e invece la Corte d'Appello, con una diversa interpretazione della norma, ha deciso di assegnarlo a Campania 3, e dunque a Carbone. Si è fatta una gran confusione, motivo per cui ho presentato formale reclamo dei cui esiti resto in attesa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino