Concorso presidi in Campania, sedici a rischio processo

Concorso presidi in Campania, sedici a rischio processo
Condizionamenti al concorsone per i 224 posti da dirigente scolastico, chiuse le indagini: in 16 ora rischiano il processo con le accuse, a vario titolo, di associazione a...

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Condizionamenti al concorsone per i 224 posti da dirigente scolastico, chiuse le indagini: in 16 ora rischiano il processo con le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all'abuso d'ufficio e al falso. Provveditorato, sindacati e componenti coinvolti tra Napoli, Caserta e Benevento avrebbero agito in modo da favorire l'ingresso in graduatoria di alcuni insegnanti considerati «amici», così da permettergli di scavalcare candidati più meritevoli.


In ballo, infatti, c'erano i 224 posti vacanti nella sola regione Campania, con 2386 candidati in corsa, equivalenti anche un miglioramento di stipendio e di posizione contributiva. Secondo il sostituto procuratore Ida Frongillo della Procura di Napoli, che ha coordinato le indagini condotte dai finanzieri del gruppo di Torre Annunziata guidati dal colonnello Carmine Virno, durante gli esami orali per accedere alle graduatorie per i ruoli di dirigenti scolastici in Campania si sarebbero verificate alcune irregolarità per favorire almeno quattro candidati. Un vero e proprio condizionamento, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, che ruotava attorno a figure chiave del Provveditorato. Il concorso, bandito dal Ministero dell'Istruzione, prevedeva le prove scritte che si sono tenute regolarmente a Roma nel dicembre del 2011.

Gli esami orali, poi, si sono conclusi a Napoli solo a febbraio 2014, tra mille difficoltà. Nel frattempo, però, le fiamme gialle stavano già indagando sui diplomifici del Vesuviano: da quel filone investigativo, l'attenzione si è spostata sul concorsone, i cui risultati furono immediatamente congelati in attesa della chiusura delle indagini. Nel mirino finirono sia le correzioni di alcune prove scritte, che gli stessi esami orali. Inizialmente nel registro degli indagati finirono 23 persone, numero poi sceso a 16.


L'8 marzo, l'ufficio di Procura ha dichiarato chiuse le attività investigative, e nel frattempo i finanzieri del gruppo oplontino hanno notificato l'avviso di chiusura indagini a tutti gli indagati. Ora, i 16 avranno la possibilità di presentare memorie difensive e chiedere di essere ascoltati, prima che la pm Ida Frongillo presenti la formale richiesta di rinvio a giudizio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino