Corte dei Conti Campania, l'affondo alla Regione: «C'è chi non sa nemmeno accendere il pc»

"Troppe distorsioni nel sistema sanitario: ci si affida a centri privati e c'è chi specula"

Corte dei Conti, anticipazioni sull'inaugurazione dell'anno giudiziario
«È evidente che essendo la sanità il principale fattore del bilancio regionale che l’attenzione e i nostri interventi si concentrano soprattutto sui...

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«È evidente che essendo la sanità il principale fattore del bilancio regionale che l’attenzione e i nostri interventi si concentrano soprattutto sui servizi sanitari, in particolar modo nel sistema tra le Asl e le strutture convenzionate». Un incontro con la stampa per relazionare su un anno di attività della Procura regionale della Corte dei Conti della Campania: al tavolo, ieri, il procuratore facente funzioni Gianluca Braghò con al suo fianco il vice procuratore generale, Ferruccio Capalbo, tutto il team dei procuratori e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Paolo Borrelli. Il meeting con la stampa ha anticipato l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti che si svolgerà stamattina.



Ieri i pm della Procura della Corte dei Conti hanno illustrato alla stampa tutta la mole dei loro interventi. Gli aspetti più particolari riguardano la sanità campana. In alcuni casi il quadro che emerge è sconfortante. «Purtroppo ci sono alcune distorsioni nel sistema sanitario - ha spiegato il procuratore aggiunto Michele Ferrante - le frodi si potrebbero prevenire con una migliore informatizzazione delle comunicazioni. Purtroppo abbiamo riscontrato casi di singoli funzionari che non sono in grado nemmeno di accendere un computer».

Tante le distorsioni emerse in questo anno, i procuratori hanno ricordato l’indagine su una clinica del Casertano che ha messo in luce come diverse prestazioni sanitarie che la Regione non è in grado di assolvere è poi costretta ad offrirle ai cittadini tramite centri convenzionati. Il problema - rilevato dai pm amministrativi - è che spesso gli enti convenzionati ne approfittano. «Abbiamo visto famiglie - ha spiegato Ferrante - che non si possono permettere di rivolgersi privatamente a dei centri e che avrebbero dovuto pagare centri convenzionati per esami facilissimi come quello del livello di colesterolo o del sangue. Sono tutti fattori di spesa che la Regione preventiva e poi però non trova applicazione pratica in un vantaggio per i cittadini».

L’attività del 2022 è stata intensa, i procuratori hanno anticipato alcuni dei numeri che saranno diffusi anche oggi nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. «È un momento felice - ha spiegato Braghò - perché abbiamo numeri per quantità e qualità per operare anche con il prezioso aiuto della guardia di finanza. Per la prima volta siamo in 9 procuratori, ora momento felice per qualità e quantità. Questa capacità strutturale si è tradotta in una più intensa attività, rispetto al 2021 c’è un aumento significativo. A fronte di 49 citazioni e nessun sequestro nel 2021, quest’anno siamo arrivati a 93 citazioni e dieci sequestri». Un’attività che si è tradotta in vantaggi per l’erario: «La Procura - è stato spiegato - ha inteso aumentare i sequestri conservativi. Questo consente di recuperare subito le somme una volta che arriva la condanna. Nel solo 2022 abbiamo vincolato 25 milioni di euro grazie ai sequestri conservativi. Questo vuol dire che quando poi c’è una condanna, e questa arriva tra l’80% e il 90% dei casi, c’è già la somma disponibile da andare a prendere e non c’è modo di eludere». 

Un capitolo a parte è stato dedicato al Pnrr, ma anche al patrimonio immobiliare del Comune, i beni confiscati, le occupazioni abusive e i fitti - spesso irrisori - richiesti ai balneari dalle amministrazioni comunali. Sul Pnrr è stato spiegato dal Generale della Guardia di Finanza, Paolo Borrelli che i fari sono accesi. «Arriveranno - ha spiegato il Comandante provinciale partenopeo - oltre 200 milioni di euro. Nel 2020 è stato siglato un protocollo d’intesa che mette a disposizione della Corte dei Conti ogni nucleo della Guardia di Finanza e il gruppo di tutela della spesa pubblica. Bisognerà vigilare attentamente quando da quest’anno i fondi Ue arriveranno in Italia». Circa 200 milioni del Pnrr saranno destinati al rinnovamento dei beni confiscati: «ad oggi vediamo - è stato ricordato - che più della metà dei beni confiscati non è gestito correttamente, spesso avviene per mancanza di fondi, ma ora arriveranno». Altro capitolo quello dei balneari, situazione complessa registrata a Mondragone e Castelvolturno con un danno contestato per 7,5 milioni di euro. 

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Il Mattino