E trasparenza fu. È stata necessaria una norma ad hoc (inserita, su richiesta dei Verdi, nel collegato alla Finanziaria) per arrivare alla pubblicazione dell'elenco...
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L'unico risultato che i Verdi sono riusciti a portare a casa è stata l'abolizione del contributo una tantum di 30mila euro in caso di decesso del consigliere regionale. Ma la bagarre in aula si è scatenata quando nella finanziaria, come ha raccontato Il Mattino, si è tentato di inserire una sorta di vitalizio camuffato da trattamento previdenziale. Non sono mancate le polemiche tanto che la maggioranza, anche per il pressing del governatore Vincenzo De Luca, è stata costretta a ritirare il contestato provvedimento, che piaceva pure a pezzi consistenti dell'opposizione. Così oggi, mentre si attende la definizione del nuovo sistema previdenziale dei consiglieri regionali, i vitalizi restano nel cassetto. Naturalmente ciò vale per gli attuali componenti dell'assemblea regionale, non per coloro che li hanno preceduti. Sì, perché fino al 2015 il vitalizio era pienamente operativo: bastava essere consigliere per una legislatura e il gioco era fatto. Ecco che la lista dei beneficiari si è allungata sempre di più, e di pari passo sono lievitati pure i costi. «Dei 246 vitalizi, 60, per una somma di 2.264.355,60, sono destinati agli eredi degli ex consiglieri. Continua dunque la nostra battaglia per ottenere l'abolizione dei vitalizi per gli eredi che hanno redditi propri e per la riduzione o l'eliminazione del regime dei doppi vitalizi», avverte Borrelli. Mentre Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle, attacca: «La Campania è l'unica tra le grandi Regioni italiane a non essersi minimamente adeguata all'ordine del giorno approvato dai presidenti dei Consigli regionali ad ottobre 2014, che prevedeva riduzioni dei vitalizi in essere e innalzamento dell'età. Queste misure sono contenute in una proposta di legge del Movimento 5 Stelle, che giace in una cassetto della I Commissione permanente da oltre un anno e mezzo, senza che neppure si abbia il coraggio di discuterla. La faccia tosta della casta - è l'affondo - non ha limiti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino