I numeri invitano all'ottimismo ma la prudenza non è mai abbastanza. Campania sicura, certo. Il Covid-19 fa meno paura e l'estate promette ripresa e fiducia. Ma...
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«Mamma mia, non se ne può più - sbotta l'attore Carlo Buccirosso -. Io di questa cosa non vorrei proprio parlare, devo dire la verità. Anzi, consigliere a tutti di non ascoltare quello che si dice in giro. Pratichiamo una igiene dell'ascolto. Siamo stati terrorizzati. A torto, a ragione? Non lo so. Io non ci capisco più niente. Mi sento al sicuro in Campania? Sì, direi di sì. I numeri dicono di sì ma poi sicuro rispetto a cosa? Stiamo contando parecchi danni economici, e mica ci riprendiamo con facilità. Il teatro è stato il primo a chiudere e sarà l'ultimo a riaprire. E non lo dico solo per me. Non ho i guadagni di un calciatore ma nemmeno mi lamento. Il problema è che con la mia compagnia ferma, sono senza reddito 25 famiglie. Io ho perso 46 date che avrebbero fatto 400mila euro e dato da mangiare a tante persone. Oggi siamo fermi e saremo fermi a lungo. Non c'è programmazione per ottobre, non ci sono abbonamenti, non ci sono cartelloni. Tutta la prossima stagione sarà ferma. Se tutto va bene forse la gente vorrà tornare a teatro nella prossima primavera. Che dire? Questo mi sembra il vero dramma. Per il resto, proviamo almeno ad approfittare di questo nuovo tempo. Io non ho quasi mai fatto vacanza. Magari quest'anno me ne posso godere una». Più rilassata, invece, l'attrice Lina Sastri. «Abbiamo zero contagi, zero morti, ospedali vuoti - dice -. Tiriamo un po' il fiato. Si è generata una paura enorme ma finalmente ci stiamo convincendo un po' del contrario. La Campania non solo è sicura ma è meravigliosa. Io sono a Napoli, sia perché lavoro a un monologo per in Teatro festival, sia perché si sta proprio bene. Amo moltissimo la mia terra, qui si può fare tutto con pochi mezzi. La consiglierei, certo, a tutti. Io passerò le mie vacanze a Ischia, la mia isola dell'anima. Ma siamo in un paradiso. E ci possiamo rilassare».
È più cauto, invece, lo scrittore Diego De Silva, da poco in libreria con un nuovo romanzo. «Dal punto di vista clinico dice -, nessuno di noi è in grado di avere una opinione fondata sull'andamento di questo contagio. I virologi mai come in questa occasione hanno opinioni molto discordanti. Se il professor Zangrillo, primario di rianimazione a Milano, dice che clinicamente la malattia non c'è più, lo ascoltiamo. Ma ascoltiamo anche chi teme la seconda ondata. Ma alla fine chi dobbiamo seguire? In queste condizioni sarebbe come scegliere l'oroscopo di uno o di un altro astrologo. Sicuramente il Covid in Campania non è passato, questo lo possiamo dire. Il rischio è stato scongiurato. Abbiamo risposto bene alle misure di contenimento e non siamo mai stati epicentro della diffusione del virus. Ma questo non da adesso. Non vedo una gran differenza rispetto alle settimane scorse. Mi pare che si vedano tutti anche i segni della ripresa. Dopo una febbre ci vuole l'aria. E si nota anche nella elasticità diciamo così su come si rispettano e si fanno rispettare le norme. Un po' si capisce, è una forma di reazione. Anche se la paura ogni tanto ricompare. Vedo continui assembramenti e poi improvvisamente sembra che le persone si ricordino e si distanzino. È un nuovo modo di vivere a cui dobbiamo ancora abituarci. Consigliare la Campania per le vacanze? Ma quello sempre, quello anche prima. Non solo la Campania, tutto il Sud». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino