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Ore 10.30. Stazione Centrale. I primi treni dal Nord ancora non sono arrivati, solo uno di buonora, un intercity notte, anche questo con i posti dimezzati ha già scaricato i passeggeri. Ci sono le altre partenze. I regionali e le Frecce dirette a Milano, passando per Roma, Venezia, e Torino. Ma proprio per un regionale si verifica il parapiglia. È diretto a Caserta, sono sempre pieni. Ma questa volta un gruppo di persone, sono circa una ventina, preoccupano il capotreno. Alla stazione centrale i varchi di acceso ai binari sono differenziati tra regionali e alta velocità. Il gruppo supera l'ingresso pronto a salire e il capotreno li blocco convinto che non avessero il titolo di viaggio. In realtà la situazione era ben diversa. Il convoglio in questione saltava proprio la fermata dove era diretto il gruppo. Sono volate parole grosse e in forze un gruppo di agenti e il personale della protezione aziendale Fs si diretta al binario per sedare gli animi. Alla fine sono saliti e poi scesi alla fermata successiva rispetto a quella di destinazione. È stato l'unico episodio che creato qualche momenti di tensione. Per il resto in quello che doveva essere il giorno del rientro prima dell'entrata in vigore delle misure previste dal Dpcm Conte per Natale (zone arancioni, gialle, blocco di spostamenti) è filato tutto liscio.
Da venerdì a ieri sono rientrate a Napoli circa 4.500 persone. Dato in base alle prenotazioni effettuate. Su queste mediamente sono state controllate circa 1.500 persone in tre giorni dagli agenti della Polfer che hanno verificato le autocertificazioni prodotte dai passeggeri. Nessuna delle persone rientrate aveva la febbre e non è stato necessario dunque effettuare i test rapidi come previsto in caso di temperatura oltre i 37,5 gradi.
Sono 150 gli agenti schierati e il numero rimarrà immutato per tutto il periodo natalizio - spiega a Olimpia Abbate a capo del Compartimento di polizia ferroviaria della Campania - non si cambia e verranno potenziate le verifiche sulle autocertificazioni.
Nono sono mancati i problemi legati all'assenza di posti a sedere per i pendolari che ogni giorno sono costretti a muoversi da Salerno e Napoli per andare a lavorare nella capitale. Parliamo di prof, personale Ata (i bidelli), ma anche tantissimi infermieri, medici, agenti della Municipale e autisti dell'Atac. Per loro sono stati giorni, questi ultimi, considerati i movimenti (con i posti ridotti i convogli si riempiono rapidamente) difficile anche in considerazione del consistente taglio di treni dell'Alta velocità (sono 90 prima erano quasi 300).
Una pattuglia della polizia ferroviaria ha effettuato controlli anche a Metropark dove arrivano e partono tutti i pullman diretti a Nord o a Sud, oltre a quelli che si muovono all'interno della regione. e ovvio che la maggior parte delle verifiche si è concentrata soprattutto su quelli provenienti da Milano e dall'estero. Viaggi interminabili e neanche tanto lowcost. Anche i bus devono seguire norme rigide. Posti dimezzati, misurazione della temperatura prima di salire a bordo.
A partire da oggi scorrendo gli orari dei treni si trovano ancora dei posti liberi volendo partire da Milano. Ovviamente si tratta, soprattutto per il primo, quello delle 6.10 che arriva poco dopo le 11, di cifre esorbitanti con posti disponibili solo in business a 155 euro (solo andata) o in executive a 262 euro.
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