Campania zona gialla, weekend tra mare, ristoranti e musei: «Così torniamo a vivere»

Campania zona gialla, weekend tra mare, ristoranti e musei: «Così torniamo a vivere»
Direzione Nisida, verso la normalità. «È la prima traversata dopo più di un anno, questa volta la vacanza è sotto casa», dice Paolo...

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Direzione Nisida, verso la normalità. «È la prima traversata dopo più di un anno, questa volta la vacanza è sotto casa», dice Paolo d'Andrea, 54 anni, napoletano del Vomero. E sorride come un ragazzino. L'agente di commercio raggiunge la banchina a bordo del gommone di 6 metri e 30 che ha appena acquistato a Sorrento. Sua moglie Marinella Maresca lo aiuta nelle pulizie e, intorno all'elegante signora, si intensifica il via vai di diportisti. Quasi tutte le boe, circa un migliaio, sono assegnate. «Qualcuna, però, è ancora libera: un po' per il Covid, un po' perché si è partiti in ritardo», spiega Giovanni Esposito, ormeggiatore oltre la soglia degli anta. «Ma, nell'aria, si avverte la voglia di ricominciare a vivere. E, quindi, la voglia di mare». 

I più giovani e gli sportivi si ritrovano alle Rocce verdi per andare in kayak o dare prova di equilibrio sul sup, le coppie nei lidi di a Posillipo (non tutti ancora aperti), i bambini si tuffano lì dove possono e i gruppi di amici occupano gli scogli a Marechiaro; mentre le forze dell'ordine presidiano i varchi di accesso alle spiagge libere, da Coroglio (non balneabile) alla rotonda Diaz. Ma il lungomare non più liberato dalle auto è preso d'assalto. Carrozzine e famiglie, passeggiate e pranzi, una lunga fila di gazebo e la temperatura che continua a salire e tocca i 26 gradi. C'è tanta gente anche in via Toledo e al Vomero, per lo shopping e l'aperitivo. E, tra via Scarlatti e via Luca Giordano, canta Napoli: i musicisti di strada presentano un omaggio a Battiato, l'irriducibile Vasco Rossi e il solito repertorio, U2 e Frank Sinatra. Mostra d'Oltremare e parco di Capodimonte sono altri luoghi molto amati e oramai frequentati anche per vaccinazioni. Nella reggia borbonica è più lento, però, il ritorno degli appassionati.

Si contano 3563 ingressi in 22 giorni, dalla riapertura del museo: 162 accessi in media, 489 nel fine settimana. Fa meglio il Mann, che raggiunge i 529 biglietti staccati soltanto ieri, anche last minute. «È un segnale di speranza e di ritorno alla normalità», afferma il direttore Paolo Giulierini, che fa notare con orgoglio: «Il museo dischiude la sua bellezza sia nella propria sede, che nelle mostre in Italia (Maec di Cortona, Colosseo) o nel mondo, come a San Francisco». E il manager della cultura aggiunge, da vero lottatore: «Riparte con coraggio la nostra manovra avvolgente globale». Un altro direttore, Paolo Jorio, vuole guardare negli occhi le persone che entrano nel museo del Tesoro di San Gennaro: «Che emozione rivedere turisti romani e laziali e qualche milanese». Il suo bilancio è di 237 ingressi («Più 120 rispetto alla scorsa settimana») e 77 al Filangieri, nel primo sabato di riapertura. («Oltre la metà sceglie la formula integrata tra i due siti»). Da questo week-end la prenotazione anticipata nei musei statali è richiesta solo agli scavi di Pompei, che registrano 1503 turisti. Ma questa soluzione resta alla Cappella Sansevero (con oltre 600 iscritti in piattaforma tra sabato e domenica, in aumento), al Pio Monte della Misericordia e a Città della Scienza. Corporea con il planetario fa il pieno di bambini. 

«I tre turni, da 75 persone ciascuno, sono sold-out, tutto esaurito sia sabato che domenica», certifica alla biglietteria Salvatore Zenone, 55 anni, dopo uno difficile per le chiusure forzate. «Ci siamo abituati a stare più in casa che a uscire», racconta Ciro Palumbo, 51 anni, operatore informatico. «Mia moglie e io abbiamo scelto di accompagnare i bambini di 10 e 6 anni per approfondimento didattico, una simpatica alternativa alle lezioni a distanza». Le misure anti-contagio sono garantite dall'addetta alle pulizie Fortuna Arena, che segue adulti e piccini per disinfettare i touch screen a ogni passaggio. Fabiana Auricchio, 35 anni, chimico di professione, insegue invece solo il figlio di tre anni, ed è comunque un'impresa. «Ha mille energie e adora la scienza: è nel suo Dna». 

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Il Mattino