Campania zona gialla, ristoranti aperti ma non tutti: «Discriminazione inaccettabile, così falliamo»

E dunque riaprono i ristoranti anche in Campania. Oggi l’ufficialità, da lunedì 26 aprile le riaperture. O forse no. O meglio, riapre chi...

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E dunque riaprono i ristoranti anche in Campania. Oggi l’ufficialità, da lunedì 26 aprile le riaperture. O forse no. O meglio, riapre chi potrà garantire uno spazio esterno in cui far accomodare gli avventori, almeno fino al prossimo 1 giugno, quando si potrà riaprire anche al chiuso a patto di mantenere una distanza minima tra i tavoli di almeno 2 metri.

Tutti contenti? Macché. A Napoli le pizzerie più storiche resteranno ancora chiuse, se non per un delivery che sarà ancora più penalizzato, creando «pizzerie di serie A e serie B»: da Sorbillo all’Antica Pizzeria Da Michele, passando per Di Matteo, ci sarà poco da gioire non avendo nessuna possibilità di offrire pizze all’aperto. Una beffa dunque, oltre al danno, perché è facile immaginare che si preferirà gustare la pizza comodamente seduti a un tavolo piuttosto che consumare a casa o peggio ancora per strada. E, a dirla tutta, neppure con le riaperture in programma a giugno c’è tanto da stare allegri, poiché le restrizioni ancora più forti limiteranno ancora di più le capienze interne.

Insomma, i nervi restano tesi, gli aiuti dello Stato sono stati pochi o nulli e nella capitale della pizza c’è chi resta aperto solo per tradizione e per mantenere il nome di famiglia e chi invece, preferisce abbassare la saracinesca in attesa di tempi migliori. O almeno si spera. 

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Il Mattino