Camusso: «Proteste a Napoli, nessuna solidarietà da De Magistris»

Camusso: «Proteste a Napoli, nessuna solidarietà da De Magistris»
«Credo che un sindaco dovrebbe essere attento al fatto che nella sua città si possa svolgere tutto il dibattito democratico utile». Lo ha detto Susanna Camusso,...

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«Credo che un sindaco dovrebbe essere attento al fatto che nella sua città si possa svolgere tutto il dibattito democratico utile». Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, intervenuta alla presentazione del libro “Il lavoro promesso” del padre gesuita Francesco Occhetta, all’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli. Secondo la leader della Cgil - che ha confermato di non aver ricevuto alcuna telefonata di solidarietà da De Magistris - l'aggressione all'inviato di Nemo a Ostia e l'annullamento del convegno all'Università di Napoli, «sono cose per un verso assolutamente diverse, ma per un altro verso, figlie dello stesso clima, di una intolleranza che non è mai positiva». «Io penso - ha aggiunto Camusso - che nessuno possa mai arrogarsi il diritto di impedire in una Università che ci sia un dibattito, che è l'offerta di una possibilità di discutere, non un obbligo per nessuno». Quanto è accaduto, quindi, ha concluso Camusso, «è solo il segno di una intolleranza e di una deprivazione dei luoghi di partecipazione che non fa mai bene alla democrazia».

 
Riguardo al nodo lavoro, «noi abbiamo proposto la carta dei diritti universali del lavoro e diciamo da sempre che nel nostro paese c’è un sistema fiscale che non fa altro che penalizzare il lavoro», ha proseguito la Camusso. «Non vedo la necessità di analizzare ulteriormente questo aspetto che purtroppo tutti conosciamo bene. C'è una legge di bilancio in discussione ed in quella sede si potrà capire se ci sono dei segnali positivi o meno rispetto a questa problematica».

Le ricette però, o comunque dei suggerimenti in merito, vengono espressi proprio da padre Occhetta autore del libro. «Bisogna avere una visione unica sull’argomento perché questo è un problema a troppo urgente e non possiamo più dividerci. Bisogna puntare molto sul rapporto scuola lavoro e capire in che direzione va il mondo per intercettare i cosiddetti nuovi lavori». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino