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È allarme rosso per gli abitanti del Parco Comola Ricci: dalla serata di domenica diverse centinaia di famiglie sono senz’acqua. È uno dei primi effetti della voragine apertasi alla vigilia di Pasqua dopo il nubifragio che per oltre un’ora si è abbattuto su Napoli (in quell’occasione si era sfiorata anche una tragedia dopo che un’auto guidata da un anziano aveva rischiato di inabissarsi nel sottosuolo).
E adesso, come se non bastasse, un gruppo consistentissimo di palazzi del Parco (impossibile al momento dire quanti, ma si tenga conto che nell’area residenziale vivono oltre tremila nuclei familiari) sono costretti a fare i conti con l’interruzione delle forniture idriche. Un fulmine a ciel sereno, perché l’acqua è venuta a mancare senza alcun preavviso. E non è tutto: perché si profila già un braccio di ferro tra pubblico e privato, o per meglio dire tra la “Steg srl”, società che gestisce il Parco Comola Ricci, e il Comune di Napoli.
Ma non si può che cominciare dalla rabbia dei residenti. Tanti, tantissimi che dalla serata di Pasqua, e poi anche ieri, hanno avuto la brutta sorpresa di ritrovarsi a secco. Dai rubinetti non fuoriusciva nemmeno un filo d’acqua.
«Una situazione assurda - denuncia Adele, una delle residenti che da oltre trentasei ore non ha più la fornitura idrica - perché nessuno si è preso la briga di comunicarci quello che stava succedendo. Come si fa a rimanere in casa senz’acqua? Qui vivono molti anziani, ho parlato con una signora, madre di due figli con gravi disabilità, era disperata. Ma la cosa più assurda è stato lo scaricabarile seguito alla chiusura delle condotte: e finora qui non abbiamo visto nessuno, se non una pattuglia della Municipale. Dov’è la Protezione civile? Perché non ci viene garantita almeno un’autobotte?».
Tra le vittime di questo improvviso disservizio c’è anche l’ex assessore comunale Luca Esposito, che dice: «In questo momento le polemiche servono a poco. C’è un problema primario da risolvere: non si possono lasciare migliaia di persone senz’acqua. Si garantisca innanzitutto questo servizio, poi verrà il momento di discutere delle responsabilità».
Già, le responsabilità. Sul punto interviene l’assessore comunale Eduardo Cosenza, che tra le deleghe assegnate ha anche quella alla Protezione civile. «L’interruzione della rete idrica - dichiara al “Mattino” - si è resa necessaria da parte della Abc a causa di una consistente perdita idrica conseguente alla voragine di sabato mattina.
Cosenza è chiarissimo: la questione non riguarda il Comune. «Nemmeno per l’eventuale messa a disposizione delle autobotti per rifornire d’acqua i condomini. In questi casi intervengono Vigili del Fuoco e Protezione civile per fare ciò che è stato effettivamente fatto: chiedere alla Abc di chiudere l’acqua per evitare ulteriori pericoli di voragini. Le autobotti non avrebbero logica, perché il problema è legato all’acqua di scarico e alla relativa fogna. È collassato il sistema fognario, per questo all’Abc non restava altro da fare che chiudere le condotte idriche. Voglio aggiungere anche che, se le perdite dovessero coinvolgere anche la rete ferroviaria della Cumana che transita in quella zona, allora saremo costretti a valutare l’ipotesi di un intervento immediato con lavori in danno della società che gestisce il Comola Ricci».
Sono ore particolarmente convulse anche per l’amministratore del supercondominio del Parco, Raffaele Leone. «Le condotte fognarie che gestiamo come Parco sono integre - assicura - Il vero problema che determina le infiltrazioni è causato, e non da oggi, da un rivolo di acque bianche che da viale Maria Cristina di Savoia: assieme alla bomba d’acqua dell’altro giorno questa situazione ha determinato la voragine, e tutto il resto che ne è seguito».
Un quadro abbastanza confuso, insomma, In attesa che venga chiarito anche quest’ultimo punto evidenziato dal dottor Leone e relativo ad una possibile cadute di acque dal lato “a monte” del parco (sul punto, una fonte del Comune fa sapere che quel rivolo d’acqua nascerebbe in realtà dall’interno di un’altra area privata adiacente al Comola Ricci) un fatto è certo: se non si verrà a capo del problema fognario, per i residenti costretti a vivere in casa senza le forniture idriche saranno ore e giorni sempre più complicati.
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