Solo un carcere su 3 in Italia rispetta la capienza prevista per i detenuti mentre nel 67,6% dei casi le strutture sono sovraffollate. È quanto emerge da un'analisi...
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Gli istituti di pena con maggiori problemi di sovraffollamento sono quelli di Napoli con Poggioreale dove si trovano 2.286 detenuti, il 37,8% in più della capienza prevista e Secondigliano con 1.394 reclusi pari al 37,7% di «esuberi», mentre un vero e proprio boom si registra nel carcere di Lecce con quasi il 74% in più dei detenuti previsti: 1.061 contro i 610 previsti dalla capienza. Ma i problemi sono anche al nord con San Vittore a Milano che ha 1.103 detenuti con il 22,3% in più rispetto alla disponibilità e Opera dove con 1.352 reclusi lo sforamento supera il 47% e alle Vallette a Torino con 1.383 reclusi si arriva al 30% in più.
A oltre 50mila persone si applicano misure alternative al carcere e ci sono oltre 16mila condannati che hanno l'affidamento in prova ai servizi sociali, quasi 4 mila in libertà vigilata e controllata e più di 7mila impiegati in lavori di pubblica utilità. «Il percorso di reinserimento - conclude Gherardo Colombo, presidente di Uecoop - è importante per ridurre il rischio di recidiva e per dare una prospettiva di futuro e quindi di vita non solo ai detenuti ma anche alle loro famiglie» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino