Una scuola nella bufera. Gli ispettori del Miur, su diretto mandato del ministro Marco Bussetti, si sono presentati nella presidenza dell'I.C. Quasimodo di Crispano, la scuola...
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Ma quello che sconvolge di più è il racconto che fa Noemi dell'omicidio di Giuseppe e delle violenze da lei subite. La bambina, sette anni, è in ospedale. Ha gli occhi così gonfi che per vedere chi le sta di fronte deve aprire le palpebre con le dita. «È stato papà Tony, gli ha dato la mazza della scopa dietro la schiena, ma senza la scopa. A me mi ha preso dietro l'orecchio e mi ha fatto molto male. Sì ha picchiato Giuseppe tanto tanto, l'ha preso in braccio e poi l'ha tirato contro il muro. E quando era a terra gli ha sbattuto la testa contro il muro. Poi ha preso me, mi ha portato nel bagno, mi ha messo la testa sotto il rubinetto. A volte ci metteva con la testa nel cesso (testuale) e a Giuseppe che si sporcava le mutandine gliele metteva in bocca. Lui gridava che avevamo rotto il letto. E invece era stato lui con un calcio. Un giorno mi ha preso per l'orecchio e l'ha chiuso dentro la porta, mi sono sentita malissimo. Guardavo Giuseppe, gli usciva tanto sangue, e io pensavo che moriva. Lui ci picchiava sempre. E io lo dicevo alle maestre Camilla e Anna ma loro non chiamavano i carabinieri». «Poveri piccoli, martirizzati tra le mura domestiche e abbandonati alla loro sorte da chi ha dovuto, per ruolo istituzionale, vigilare su di loro». Cosi sintetizza il gip Antonella Terzi. Altre parole sono inutili di fronte a questo scempio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino