Pd Napoli, Carpentieri alla guerra: c'è chi ha remato contro

Pd Napoli, Carpentieri alla guerra: c'è chi ha remato contro
A quaranta giorni dal referendum costituzionale, il Pd Napoli avvia la discussione interna. Meglio tardi che mai, si potrebbe dire. A quanto trapela, infatti, il segretario...

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A quaranta giorni dal referendum costituzionale, il Pd Napoli avvia la discussione interna. Meglio tardi che mai, si potrebbe dire. A quanto trapela, infatti, il segretario provinciale democratico Venanzio Carpentieri ha convocato la direzione del partito per la prossima settimana, il 16 gennaio. Il segretario regionale Assunta Tartaglione, nell'assemblea svoltasi ai Salesiani tra le assenze e il freddo gelido di fine anno, lo invitò a «non nascondere la testa sotto la sabbia».


Ora Carpentieri decide di tirarla fuori la testa, benché in ritardo rispetto ai tempi sollecitati da molte aree dei democratici alle prese con una serie di sonanti sconfitte. Distribuirà le responsabilità e poi chiederà un congresso da celebrarsi anche senza quello nazionale. Proverà a ribaltare le accuse contro chi, per esempio, a sinistra ha sostenuto de Magistris al ballottaggio; contro Bassolino e i suoi fedelissimi che hanno attentato all'immagine dell'intero partito con la vicenda delle primarie; contro coloro, infine, che hanno aizzato polemica sui giornali o sui social.

Sono tante le note dolenti, per Carpentieri e la sua segreteria. Prima quella delle comunali di Napoli, poi appunto la batosta lo scorso 4 dicembre con il referendum. Appuntamento, quindi, a lunedì 16 all'Hotel Ramada, luogo consueto di incontri politici ma nelle ultime settimane continuamente richiamato agli onori della cronaca in quanto teatro del famoso appello del governatore Vincenzo De Luca ai sindaci per invitarli a votare Si alla riforma della Carta costituzionale.

Prima i bassoliniani, poi la Sinistra riformista di Gianluca Daniele, infine i renziani forti sul territorio come l'ala che fa capo a Casillo-Tartaglione, hanno invocato a gran forza la convocazione degli organismi assembleari per discutere la linea del partito. In molti hanno chiesto la testa dello stesso Carpentieri, la cui segreteria è zoppa ormai da mesi viste le dimissioni di Toti Lange (quota Daniele) e Tommaso Ederoclite (nominato da Francesco Nicodemo e poi avvicinatosi a Bassolino candidato alle primarie). La relazione di Carpentieri alla Direzione non sarà né all'insegna della resa tardiva né dell'autoassoluzione rispetto alle sconfitte.


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Il Mattino