Arzano: cartelle pazze per l'acqua, utenti sul piede di guerra

L'assessore Vitagliano: “Un guasto del software ”.

Piazza Cimmino, sede del Municipio
Bollette pazze ad Arzano: il Comune sollecita il pagamento del consumo idrico 2021 e 2022 ma unisce ai pochi morosi anche tutti quelli che hanno pagato. Ma al danno, sembra...

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Bollette pazze ad Arzano: il Comune sollecita il pagamento del consumo idrico 2021 e 2022 ma unisce ai pochi morosi anche tutti quelli che hanno pagato. Ma al danno, sembra aggiungersi anche la beffa per i contribuenti in regola: perché una volta dimostrato di aver pagato non si può ottenere comunque lo sgravio all’istante ma attendere che la macchina burocratica si metta in moto. Risultato? Lunghe file di contribuenti agli sportelli della società incaricata della riscossione e puntuali proteste da parte dell’utenza. I morosi, comunque, non possono richiedere alla società concessionaria il rateizzo perché il sollecito è stato emesso dal Comune. Presso Costrame, ditta incaricata della riscossione, è possibile chiedere il rateizzo solo quando si riceve la fattura e, comunque, prima della scadenza della stessa, come prevede il regolamento comunale.

“Purtroppo abbiamo avuto un malfunzionamento del software di gestione dati della ditta esterna che gestisce i flussi – dice l’assessore, Giuseppe Vitagliano – Il fenomeno è circoscritto a 82 contribuenti per i quali si è provveduto a ristampare le notifiche. Mi scuso, a nome dell’amministrazione, per il disagio arrecato”. Per gli avvisi già recapitati a utenti in regola ci sarà presto lettera di revoca. Intanto, in questi giorni sono in consegna anche gli avvisi di accertamento per quanti non hanno pagato la Tari relativa all’anno 2018. “In questo caso – chiarisce il rappresentante dell’esecutivo guidato da Cinzia Aruta – chi si trova in temporaneo stato di difficoltà economica che impedisce il versamento dell’intero importo, è previsto la ripartizione del debito in un numero congruo di rate rispetto alla condizione patrimoniale”. Per dimostrare di essere in difficoltà a pagare è sufficiente, per le persone fisiche, una dichiarazione con allegato il modello Isee. Per le persone giuridiche, si considera la situazione economico patrimoniale risultante dai documenti di bilancio e dichiarativi reddituali. 

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Il Mattino