Caso Global service, arresto ingiusto: risarcita la manager di Romeo

Caso Global service, arresto ingiusto: risarcita la manager di Romeo
Otto anni dopo gli arresti del Global service, la Corte di Appello di Napoli stacca il primo assegno per ingiusta detenzione. Tecnicamente si tratta di una prima sentenza di...

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Otto anni dopo gli arresti del Global service, la Corte di Appello di Napoli stacca il primo assegno per ingiusta detenzione. Tecnicamente si tratta di una prima sentenza di risarcimento, in accoglimento della richiesta di Paola Grittani, da anni braccio destro dell'imprenditore Alfredo Romeo, che - in quella stagione investigativa - rimase agli arresti domiciliari per 79 giorni ininterrotti.


Un risarcimento riparatore per quegli arresti del dicembre del 2008, quando la città rimase paralizzata per una retata annunciata ormai da settimane. Fu un blitz annunciato, dopo il suicidio dell'ex assessore comunale Giorgio Nungnes e la inevitabile discovery dell'inchiesta Global service.

La storia è rimasta scolpita negli annali della cronaca recente: Romeo finì in cella, mentre quattro assessori comunali rimasero ristretti agli arresti domiciliari, secondo quanto stabilì il gip Paola Russo.
Uno scenario che venne confermato dal Tribunale del Riesame, all'epoca rappresentato anche dall'ex giudice Luigi De Magistris che si espresse in senso negativo rispetto alle richieste dei difensori degli indagati. Diverso il quadro emerso nel corso del processo, che si concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati dal reato principale - la presunta combine nell'appalto del global service -, al termine del rito abbreviato dinanzi al gip Enrico Campoli.

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Il Mattino