Anche i corsi di formazione, anche i progetti finalizzati - almeno sulla carta - all'aggiornamento di tanti lavoratori iscritti al sindacato: eccola l'ultima frontiera...
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Corsi sulla carta: soldi veri (quelli dei lavoratori), finanziamenti reali, di fronte a progetti puramente virtuali. Ma andiamo con ordine, a ripercorrere la gittata dell'inchiesta condotta sul caso Cisl. Silenzioso ma determinato, schivo ma coerente (almeno rispetto alle premesse iniziali), Salvatore Denza entra in Procura intorno alle undici. È il primo testimone nell'inchiesta a carico della Lucci, il cui nome è stato indicato nella denuncia presentata dal commissario Piero Ragazzini. Viene indicato come l'uomo dei dossier e dalla sua testimonianza dipendeva gran parte del seguito delle indagini. Massimo riserbo da parte del teste, anche se chi lo conosce sa che dinanzi al pm non si è risparmiato. Anzi: è andato fino in fondo, raccontando e confermando quanto emerso nel corso dei file audio registrati clandestinamente proprio dallo stesso Denza.
Ammissioni pesanti, destinate a dare sostanza agli accertamenti di polizia giudiziaria. Ma come è nata l'idea di registrare la Lucci? E in che modo avvenivano le captazioni? Stando a quanto trapelato dai vertici dell'organo sindacale regionale, Denza si sarebbe deciso a registrare la Lucci, quando le sue richieste (o presunte tali) diventavano sempre più insistenti e pericolose.
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Il Mattino