Ammissioni, chiarimenti, approfondimenti. Parole che hanno una certa coerenza interna, al punto tale da essere ritenute interessanti, utili, magari destinate a nuove verifiche....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Da testimone e potenziale parte offesa di un possibile ricatto ordito dal suo ex consigliere comunale Giovanni De Robbio, la sindaca ha parlato per quasi sei ore. C’è un dato che emerge dallo stretto riserbo investigativo: la Capuozzo ha raccontato di aver sempre tenuto informati i vertici del direttorio su quanto stava accadendo nel suo comune, finendo così col confermare quanto appariva evidente già dalla lettura delle intercettazioni dello scorso novembre. Una evidente marcia indietro rispetto ai silenzi della prima ora, rispetto alla «melina» strategica dei primi confronti con i magistrati.
Giunta al quinto interrogatorio (il primo dinanzi ai carabinieri, gli altri quattro in Procura), posta di fronte all’obbligo di dire la verità, la fascia tricolore si è trasformata in una sorte di superteste. Dinanzi al procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, (che sta conducendo le indagini assieme al collega aggiunto Filippo Beatrice e al pm Henry John Woodcock), Rosa Capuozzo ha ammesso che c’era stato un travaso di informazioni verso i vertici del movimento grillino. In particolare, si è fatto riferimento a una riunione dello scorso autunno di consiglieri comunali a Quarto: una riunione alla quale prese parte lo stesso senatore Roberto Fico, come responsabile nazionale del movimento.
Possibile che in quella seduta a porte chiuse, nessuno abbia fatto cenno dei veleni di Quarto, in un comune dove il sindaco e un pezzo della sua giunta erano sotto pressione per le trame del consigliere De Robbio? Probabile dunque che proprio sulla riunione tra Fico e i grillini locali, il sindaco abbia fornito chiarimenti e approfondimenti. Il direttorio sapeva, dunque, anche se non è chiaro allo stato attuale di cosa fossero informati e su quale punto vertevano le comunicazioni da Quarto a Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino