La guerra dei social è iniziata. Dopo WhatsApp che rispedisce al mittente la richiesta di rendere noti i testi dei messaggi di Tiziana Cantone, ora Facebook impugna...
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La Company Facebook rompe il silenzio dopo l'imposizione del giudice che obbligava il colosso della comunicazione via rete a eliminare i profili e i link che riproponevano l'immagine di Tiziana Cantone in pose hot. Il gruppo imprenditoriale delle comunicazioni fondato da Mark Zuckerberg torna all'attacco: «Facebook Ireland vuole rivolgere le proprie condoglianze alla famiglia di Tiziana Cantone», esordisce il ricorso firmato dai legali difensori del social con sede a Menlo Park in California, gli avvocati Micael Montinari, Marco Bellezza, Davide Petris e Maurizio Leopoldo. Preambolo formale. Ma dopo le premesse del caso, lancia l'affondo con una «battaglia di sistema» per garantire la «libertà di internet».
«L'ordinanza del giudice Marrazzo contiene alcuni errori - si legge nel ricorso - sia nella disposizione della rimozione, sia con espressioni che suggeriscono il controllo preventivo delle notizie condivise in rete; quest'ultima cosa è impossibile da parte di Facebook Ireland». E questa mattina, nell'aula di udienza del tribunale di Napoli nord ad Aversa, compariranno i quattro legali della Company. Seduti dalla parte opposta, i due avvocati che rappresentano la madre di Tiziana, Mario Orefice e Andrea Imperato, intenzionati a dare battaglia. La madre di Tiziana si opporrà all'impugnazione del reclamante. Su Facebook erano nati i profili non autorizzati di Tiziana Cantone e lei, ne aveva chiesto la rimozione. Ma Facebook mette i puntini sulle «i». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino