Casoria. La sera del 30 maggio scorso Francesco Mocerino, ventunenne aviere di Afragola, investì e uccise sul colpo Anastasia Donadio, coetanea di Crispano, appena uscita...
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La povera ragazza rimase incastrata con la testa nel parabrezza ma l'investitore nemmeno accennò a una frenata e tirò dritto: fu un dosso stradale a scaraventare via la povera ragazza, già priva di vita, sull'asfalto. L'aviere fece perdere le sue tracce, ma lasciò per strada la 147 con il parabrezza sfondato. Poche ore dopo, i carabinieri lo arrestarono nella sua abitazione. Dormiva, ancora stordito all'alcol e dagli stupefacenti. Francesco Mocerino, ancora agli arresti domiciliati, comparirà questa mattina davanti al collegio giudicante della Prima Sezione, collegio C (presidente Picardi).
Gravissimi i capi di imputazione: omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e con l'ulteriore aggravante di essersi dato alla fuga successivamente al sinistro. «Puntiamo al massimo della pena», dice l'avvocato Antonio Cantiello, che con i colleghi Francesco Bencivenga e Michele Annunziatella compone il collegio difensivo dei familiari di Anastasia nel processo, a cui è stata ammessa come parte civile anche l'associazione Onlus Familiari e Vittime della strada Basta sangue sulle strade.
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Il Mattino