Castel dell'Ovo, ingresso libero ma probabile ticket a pagamento da Natale

Castel dell'Ovo, ingresso libero ma probabile ticket a pagamento da Natale
Castel dell'Ovo torna al pre-Covid. A partire da ieri, infatti, per accedere alla fortezza dell'isolotto di Megaride non è più necessaria alcuna...

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Castel dell'Ovo torna al pre-Covid. A partire da ieri, infatti, per accedere alla fortezza dell'isolotto di Megaride non è più necessaria alcuna registrazione telematica. Grazie anche alle nuove assunzioni, turisti e napoletani possono tornare ad accedere liberamente, e sempre gratis, all'interno del gioiello incastonato nel Golfo di Napoli (ingressi dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18.30 e nei festivi dalle 9 alle 18). Uno dei temi principali, per il presente di Castel dell'Ovo, riguarda proprio la questione della messa a sistema del sito. «A partire da Natale - dice Luigi Carbone, presidente della Commissione Cultura in via Verdi - si potrebbe cominciare a immaginare che l'idea espressa dal sindaco nei mesi scorsi prenda corpo, e che i turisti inizino a pagare un biglietto d'accesso per Castel dell'Ovo».

Sono tempi decisivi per il destino di Castel dell'Ovo. Nei mesi scorsi l'impasse dei crolli di pietre dalla facciata e la chiusura di aprile, che rese off limits il sito per Pasqua. Poi la riapertura a maggio, dopo un restyling d'urgenza. Tre settimane fa, inoltre, è arrivato l'accordo tra Mibac e Palazzo San Giacomo sulla riqualificazione e la valorizzazione della fortezza in cui - narra il mito - è nata la sirena Partenope. Ora il ritorno alla normalità che segna un passo importante verso il futuro dell'isolotto di Megaride. «La prenotazione per i gruppi era sistematica e obbligatoria - spiega Carbone - Abbiamo voluto questo ritorno al pre-Covid: gli operatori ci hanno fatto notare che spesso il sistema delle prenotazioni non è più preciso come ai tempi del Covid. Le registrazioni online erano state pensate per la pandemia, ma si erano protratte per assenza di personale. Grazie alle assunzioni abbiamo a disposizione nuove unità. A Castel dell'Ovo ci sono due nuovi dipendenti. Altri due al Maschio Angioino, e altrettanti a San Domenico Maggiore e altri quattro a Palazzo Cavalcanti, al servizio Cultura di via Toledo. Parliamo di 17 nuovi lavoratori per la cultura in Comune. Dovevano essere 20, ma in 3 non hanno accettato». 

Castel dell'Ovo è alla ricerca di un'identità culturale ed economica più precisa. Proprio su questo, in consiglio comunale si continua a lavorare sull'idea di un ticket a pagamento - proposta, tra l'altro, espressa dal sindaco Manfredi nei mesi scorsi. «La firma del protocollo tra Franceschini e Manfredi era doverosa - aggiunge Carbone - Il castello è del Demanio, infatti. La nuova ristrutturazione finirà nel 2023, dopo importanti lavori di messa in sicurezza, per cui sono stanziati fondi comunali e ministeriali. Nei prossimi mesi, nel corso di alcune fasi delle operazioni, potranno esserci chiusure parziali o totali della fortezza. Per com'è oggi, Castel dell'Ovo non ha una vocazione definita: stiamo studiando la possibilità di portare all'interno delle mura eventi internazionali, fiere (anche natalizie) e happening in grado di creare indotto economico. Manfredi nei mesi scorsi aveva ipotizzato la realizzazione di un biglietto per i siti culturali comunali. Un ticket integrato sarebbe un'operazione economica importante, che gioverebbe alle casse di Palazzo San Giacomo. In commissione ci stiamo lavorando, e immaginiamo un biglietto integrato per il Castel dell'Ovo, il Cimitero delle Fontanelle e le Grotte di Seiano. Da Natale - il condizionale è d'obbligo - si potrebbe cominciare a pagare il biglietto per la fortezza di Megaride. Per i napoletani, però, bisognerà mantenere la gratuità». 

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Il Mattino