Castellammare, carabiniere picchiato: i 5 confessano ma restano in carcere

Castellammare, carabiniere picchiato: i 5 confessano ma restano in carcere
Castellammare. Carabiniere aggredito: gli arrestati confessano e il giudice convalida il fermo. Restano tutti in carcere i quattro aggressori e il ladro del portafoglio di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Castellammare. Carabiniere aggredito: gli arrestati confessano e il giudice convalida il fermo. Restano tutti in carcere i quattro aggressori e il ladro del portafoglio di Giovanni Ballarò, l'appuntato dei carabinieri in servizio a Gragnano e pestato dal branco in piazza Principe Umberto a Castellammare, la notte tra venerdì e sabato. Su richiesta della Procura di Torre Annunziata, il gip ha convalidato il fermo e la misura del carcere per tutti gli indagati. Le indagini lampo dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata e della compagnia di Castellammare di Stabia avevano portato alla ricostruzione dei fatti e al fermo dei primi cinque indagati. 


LEGGI ANCHE Il carabiniere pestato dal branco a Castellammare: «Il peggio è passato, sto meglio. Ho fatto soltanto il mio dovere»
 
Libero da servizio e in ferie, Ballarò aveva deciso di intervenire per bloccare una rissa scatenata da un tamponamento tra scooter, ma è stato a sua volta aggredito mentre documentava la scena dell'incidente e la lite tra due coppie, qualificandosi come carabiniere. Alle sue spalle era spuntato uno scooter con tre persone del rione Savorito che lo avevano investito e poi picchiato, innescando la reazione di un gruppo di giovani del rione Santa Caterina. L'appuntato era stati ferito a colpi di casco e con un tavolino. 

 
Alla guida dello scooter era arrivato Ferdinando Imparato, 27enne nipote di Salvatore «'o paglialone» il boss del rione Savorito. Alle sue spalle, in sella al motorino, c'erano il 17enne P.D.M., già con precedenti, e il 22enne Giovanni Salvato, tra l'altro entrambi senza casco. Il quarto uomo che si era inserito nel pestaggio è stato individuato nel 19enne Pio Lucarelli, figlio di Giovanni (affiliato al clan D'Alessandro) e nipote del boss detenuto Raffaele Di Somma 'o ninnillo. Resta in cella anche Manuel Spagnuolo, il 42enne accusato del furto. A piede libero, infine, il 47enne reo confesso Antonio Longobardi: fu lui a scagliare il tavolino in alluminio dietro la nuca del carabiniere.
 
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino