Datteri di mare, nuovo sequestro nel Napoletano: analisi per stabilire se sono tossici

Datteri di mare, nuovo sequestro nel Napoletano: analisi per stabilire se sono tossici
Castellammare. Rischio per la salute e danni ambientali: ancora un sequestro di datteri di mare. Altri due chili di frutti di mare proibiti sono stati sequestrati stavolta lungo...

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Castellammare. Rischio per la salute e danni ambientali: ancora un sequestro di datteri di mare. Altri due chili di frutti di mare proibiti sono stati sequestrati stavolta lungo il litorale stabiese. Durante il pattugliamento delle acque e delle coste in località Pozzano a Castellammare di Stabia, più nei pressi dell’ex colonia ferrovieri, il battello della Guardia Costiera A56 ha avvistato in prossimità degli scogli delle bolle superficiali che segnalano la presenza di sub intenti alla pesca. Immediatamente, i militari si sono diretti sul punto e hanno avvistato due persone con attrezzature e mute da sub che risalivano gli scogli e scappavano verso la spiaggia, dileguandosi. 

Dopo un’attenta ispezione della zona, il personale a bordo del gommone recuperava un retino (il cosiddetto cuoppo) semisommerso avvistato legato ad uno scoglio al cui interno c’erano oltre 2 chilogrammi di datteri di mare (lithophaga lithophaga) che sono stati sequestrati e successivamente –su disposizione della competente Autorità Giudiziaria - inviati alla Stazione Zoologica Anton Dohrn per analisi biologiche e chimiche finalizzate all’accertamento della tossicità degli stessi, che può comportare pericolo per la salute pubblica. “L’attività di vigilanza e controllo del territorio continuerà incessantemente in tutto il Compartimento Marittimo di Castellammare di Stabia. Obiettivo del Comando della Capitaneria di porto è quello garantire l’affermazione del principio di legalità, al fine di garantire la tutela ambientale della nostra bellissima costa e la salute pubblica dei consumatori” sono le parole del Comandante della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, Capitano di Fregata Ivan Savarese.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino