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Ospedale San Leonardo Covid free, reparti riconvertiti e zero positivi. La buona notizia aleggia tra le stanze del nosocomio di Castellammare da ormai tre giorni, infermieri e medici hanno visto diminuire l'accesso dei positivi lentamente ma senza ritorni di fiamma, e ora che la curva sembra rallentare del tutto anche l'organizzazione interna riparte. «Abbiamo ridestinato al percorso pulito il terzo piano della Medicina Generale che ora conta 32 posti letto - spiega Rosalba Santarpia, dirigente medico - non abbiamo più ricoveri per Covid e questo ci permette di respirare allargando l'offerta di assistenza».
Il terzo piano dell'ala nuova era stato trasformato poco dopo Natale per il ricovero dei pazienti positivi: doppie porte, procedure rigide per la vestizione e svestizione degli infermieri, ambienti isolati e percorsi dedicati. Oggi quelle porte si sono aperte e sarà il primario Carmine Coppola a gestire gli ammalati ordinari e i pazienti in arrivo. Riconvertita anche la Rianimazione che negli ultimi mesi era stata essenziale per la gestione dei casi gravi, supportando l'attività del Pronto Soccorso fin dall'accettazione delle ambulanze. I rianimatori valutavano i casi già nel parcheggio dove ai positivi veniva offerta la prima assistenza e fatta l'anamnesi. «Sono rimasti due posti all'interno della Rianimazione - continua Santarpia - che serviranno in casi di emergenza e se dovessero arrivare positivi che hanno bisogno di ventilazione e cure specifiche. Per ora anche se dovessero entrare dei pazienti Covid abbiamo disponibilità nei centri specializzati dove riusciremmo a trasferirli senza affanni». I «sospetti» continuano ad arrivare, l'ultimo ieri pomeriggio, ma accade sempre più spesso che il tampone sia negativo. Così il paziente, dopo aver atteso l'esito in una zona di filtro, entra eventualmente nel reparto dove verrà curato.
L'emergenza Covid ha dato una nuova pelle all'ospedale stabiese, geograficamente al centro dell'azienda sanitaria ma più centrale anche nei piani della direzione.
D'accordo anche il direttore unico degli ospedali di Castellammare, Sorrento e Vico Equense, Giuseppe Lombardi. «Non abbiamo positivi da alcuni giorni nemmeno a Sorrento - spiega - ma prima di convertire anche l'ospedale della penisola vorrei aspettare ancora. Abbiamo pochi medici e nonostante tutto siamo riusciti a gestire le file di ambulanze, a migliorarci in corso d'opera». Una carenza di personale che ha colpito il Pronto Soccorso, mentre nei reparti, la specializzazione di molte branchie è andata avanti garantendo interventi chirurgici anche specialistici durante la pandemia. È successo così anche per i dializzati positivi o negativi, che hanno potuto continuare le cure salvavita nel reparto della primaria Maria Rita Auricchio che nel San Leonardo ha il centro dialisi più grande della Napoli 3. È successo così per le neo mamme e i prematuri. Emblematica la storia di una donna di 48 anni, ancora ricoverata al terzo piano del San Leonardo, che non credeva di essere incinta ed ha partorito in casa. La mamma, di origini marocchine, aveva avuto un'emorragia post parto e l'equipe del primario Eutalia Esposito le ha salvato la vita.
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