Tra via Galeno e via Pomponio il rumore del treno scandisce le giornate. La campanella del passaggio a livello che si abbassa, le fermate e le ripartenze, l'altoparlante della...
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Sono uniti nella protesta i residenti che hanno già chiesto al loro amministratore di fare ricorso. «Com'è possibile che nessuno ci ha detto cosa succederà alle nostre case - si chiedono i condomini dell'edificio - siamo preoccupati per la stabilità degli edifici, per il valore degli immobili che calerà sicuramente, per le vibrazioni e i lavori di trivellamento che saranno eseguiti in un centro abitato». Salvatore, Antonio, Lina sono solo alcuni dei residenti degli appartamenti che si affacciano sui binari e che guardano con apprensione un'opera da 135 milioni di euro (tra fondi regionali ed europei che nel complesso serviranno per la nuova stazione di Castellammare Scavi, i parcheggi, il restyling della stazione centrale e il raddoppio) che mai avrebbero sperato arrivasse fin sotto le loro case. «Ci opporremo - fanno sapere - vivere attaccati ad una linea tra l'altro così trafficata è una condanna».
Finora nessuno ha dato risposte a questi privati cittadini che vivono nella paura di quello che potrebbe accadere dall'oggi al domani. «Si tratta di un progetto che sta costando milioni di euro - spiega Enzo Guadagno di Città Viva - è solo un modo per sperperare finanziamenti pubblici. Sin dal 2008 siamo contrari ad un progetto del tutto discutibile. Far passare dei treni al di sotto del livello della strada, dove ci sono le fondamenta dei palazzi, come può non causare ripercussioni?». Guadagno oltre ad essere presidente dell'associazione che si batte perché non venga soppressa la linea Fs che da Castellammare porta verso Napoli, è anche residente in uno dei palazzi di Via Nocera dove presto sarà realizzato il raddoppio. «Già oggi le vibrazioni del treno arrivano ai piani alti dei palazzi - spiega Enzo Guadagno - a causa della pessima manutenzione. Con due binari e la decisione di dividere in due la città, come si potrà migliorare una linea che invece verrà solo ingolfata nel tratto stabiese?».
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Il raddoppio della linea Napoli-Sorrento si realizza solo per le fermate di Castellammare, da Vico in poi si tornerà al binario unico. «Abbiamo un enorme bisogno di mobilità - spiega Enzo Guadagno - per la mole di pendolari che si sposta ogni mattina, ma questo raddoppio non servirà a loro per una linea che non ha mezzi e orari troppo dilatati. E non servirà eliminare la stazione Fs come vuole fare l'amministrazione». Secondo le associazioni che da anni si battono per il potenziamento delle Fs, credendo ormai satura e poco sicura la Circumvesuviana, basterebbe migliorare la linea con piccoli e poco costosi accorgimenti. «Si rischia di fare un'altra cattedrale nel deserto com'è stato per la fermata di Moregine - conclude Guadagno - le logiche speculative e immobiliari guidano le scelte del territorio. Ci priveranno di un bene comune che invece potrebbe essere migliorato con poco».
Superata la fase degli espropri su via Nocera il raddoppio passerà sotto la collina di Varano dove sorgono le Ville Romane dell'antica Stabiae. Accanto al tunnel già esistente ne sarà scavato un altro e sebbene in questo caso, i residenti dei palazzi che si trovano in superficie siano stati rassicurati sulla qualità dell'intervento, e sul consolidamento della montagna, la possibilità che dallo scavo escano reperti collegati alle ville romane, è molto concreta. Proprio come avvenuto in piazza Unità d'Italia dove lo scavo per un parcheggio previsto nel restyling della stazione, aveva portato alla luce resti di mura che poi sono stati ricoperti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino