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Stava aspettando il fidanzato, quando la principale piazza del centro cittadino stabiese si è trasformata nel far-west. È stata colpita da un proiettile di rimbalzo Clementina D.M., 23enne del centro cntico di Castellammare di Stabia, che ha riportato la frattura del perone della gamba destra. È rimasto illeso, invece, il 19enne Giovanni De Pascale, piccoli precedenti alle spalle, parentele che «contano» negli ambienti dello spaccio di droga dello stesso quartiere, e vero obiettivo dell’agguato di camorra. Sì, perché la pista principale seguita dagli investigatori – indagano i poliziotti del commissariato di Castellammare di Stabia agli ordini della dirigente Amalia Sorrentino – porta dritta alla lotta per la gestione delle piazze di spaccio della zona di Licerta, nel cuore del Centro Antico. Il business cocaina in quel quartiere è appannaggio della famiglia Vitale, molto legata al clan D’Alessandro, ma nel rione è tornato da alcuni mesi il boss «falso pentito» Salvatore Di Somma «’o ninnillo», prima killer della cosca di Scanzano, poi scissionista, scarcerato per fine pena.
De Pascale è stato raggiunto di striscio da un proiettile, che non l’ha ferito, ma gli ha danneggiato una scarpa.
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All’arrivo dei poliziotti, però, tra le tantissime persone presenti nessuno aveva visto niente. Sull’episodio è calato il solito e insopportabile velo di omertà, condito dall’altrettanto solito «guasto» alle telecamere del sistema di videosorveglianza pubblico, problema riportato anche all’interno della relazione che ha portato allo scioglimento del Comune di Castellammare per ingerenze della camorra sulla macchina politico-amministrativa. Se De Pascale dovrà solo comprare un paio di scarpe nuove, resta ricoverata in prognosi riservata all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia la 23enne colpita da un proiettile schizzato sui sampietrini e conficcatosi nella gamba destra. L’ogiva è stata estratta in pronto soccorso e la giovane è stata trasferita in reparto, sotto osservazione. Non è in pericolo di vita, ma è tuttora sotto choc ed è stato praticamente impossibile per gli investigatori ascoltarla. Le indagini, però, proseguono, tra l’acquisizione dei filmati di telecamere private e l’omertà dei testimoni. Tra i presenti c’era chi addirittura non è stato in grado di dire se in scooter ci fossero una o due persone.
L’agguato che ha scosso una tranquilla serata quasi estiva è diventato argomento attuale anche durante il ricordo di Giovanni Falcone a Napoli. A parlarne è stato l’ex procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, che ha sottolineato che «a Castellammare ci sono, come ovunque, tantissime persone perbene che vogliono cambiare. Bisogna che lo Stato sia presente con molte forze, che ci sia un controllo straordinario del territorio». La necessità, secondo De Raho, è quella «di espugnare le fortezze dove le famiglie camorristiche risiedono da oltre 50 anni». Il Pd ha invece chiesto al prefetto di convocare un comitato per l’ordine e la sicurezza.
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