Promesse e continui rinvii per la demolizione del cavalcavia in via delle Repubbliche Marinare e per la successiva riqualificazione dell'area nella periferia orientale di...
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Il 25 gennaio 2018 la giunta del Comune di Napoli ha approvato il progetto esecutivo per abbattere il viadotto e per la riqualificazione dell'intero tratto: lavori per quasi 900mila euro con fondi provenienti da Cassa Depositi e Prestiti. «La fine dei lavori è prevista per la conclusione del 2018» si legge nella nota ufficiale di Palazzo San Giacomo di due anni fa. Così non è stato. Come accertato successivamente dalla commissione comunale con delega alle infrastrutture e ai lavori pubblici, la ditta aggiudicataria non aveva presentato agli uffici comunali il piano di segnalamento e il piano delle opere di sicurezza, poi depositati dopo una formale diffida. «Una documentazione non accettabile che ha comportato la decisione di procedere alla risoluzione del contratto, disposta lo scorso 29 gennaio». Dunque è emersa le necessità di interpellare le altre imprese idonee all'appalto. Sulle successive iniziative del Comune non ci sono notizie ufficiali ma solo i continui contatti tra i residenti e gli uffici comunali per cercare di avere delucidazioni sull'apertura del cantiere.
La demolizione del cavalcavia, lungo oltre trecento metri, permetterebbe di risollevare la zona dalle le condizioni di estremo degrado. Lo spazio sottostante è quotidianamente utilizzato da tossicodipendenti e prostitute. Uno spettacolo orrendo di fronte al quale non sono bastate le denunce e le proteste dei cittadini che fanno i conti anche con i continui sversamenti illeciti di rifiuti lungo il tratto e con i pericolosi dissesti sulla strada che corre parallela al ponte.
Il problema più grave riguarda gli incidenti stradali sul cavalcavia. L'usura della carreggiata e la stessa lunghezza dell'ingombrante infrastruttura sono sotto accusa per i continui sinistri, alcuni anche mortali. Sicurezza e decoro sono le richieste dei residenti che attendono la completa trasformazione della zona con la realizzazione di un'area verde al posto del ponte e dei fastidiosi piloni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino