Scoppia sui Centri per l'impiego la lite tra Regione e Città metropolitana. L'assessore Sonia Palmeri accusa: «Noi paghiamo i dipendenti, ma la Città...
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Diciottomila assunzioni con il programma Garanzia giovani: è il numero che la Regione Campania sbandiera dopo aver utilizzato il programma nazionale di inserimento nel mondo del lavoro per i ragazzi da 15 a 30 anni con gli sgravi fiscali regionali per le imprese che assumono fino a 8mila euro. Per ottenere questo risultato Sonia Palmeri ha puntato tutto sul rivitalizzare i Cpi, i centri per l'impiego, che da luogo poco utilizzato e ancor meno valorizzato, stanno diventando il motore di molte iniziative. Garanzia giovani, Garanzia over, per chi è uscito dal mercato del lavoro, con formazione e ricollocamento, fino ai programmi di formazione nelle carceri. Per legge le politiche del lavoro sono affidate alla Regione che ha stilato una convenzione con il ministero del Lavoro e una con le varie province. I 500 dipendenti dei 46 Cpi vengono così retribuiti per un terzo dalla Regione e per due terzi dal ministero e sono entrati in una rete di riqualificazione professionale e di iniziative per favorire l'inserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro. Ha funzionato in tutta la Campania, ma non nella Città metropolitana.
«Qui non è stata firmata la convenzione - dice l'assessore regionale al Lavoro - Potevamo non pagare i dipendenti, ma è prevalso il senso di responsabilità. D'altra parte io sono un assessore tecnico, non sono mossa da intenti politici. Però non abbiamo potuto accettare la loro rendicontazione che include il pagamento di dirigenti assunti dopo l'aprile 2014 e dunque non riconosciuti dal ministero». Sotto accusa anche una serie di iniziative sul lavoro in cui la Città metropolitana si muove autonomamente «per di più - dice Palmeri - avvalendosi di una società privata, la XLabor, che non si è capito come è stata selezionata. C'è poca trasparenza che insieme alla legalità è fondamentale. Secondo me, de Magistris non sa nulla di questa vicenda».
Tutt'altra la versione di Vincenzo Carbone: «Sulla convenzione il problema non è politico - dice il delegato al lavoro della città metropolitana - ma tecnico. I nostri dirigenti si sono incontrati con quelli regionali, avevano concordato una convenzione che però è stata modificata unilateralmente dalla Regione. E poi come fanno a dire che alcuni dirigenti non li vogliono pagare?». Secondo Carbone la questione della convenzione è secondaria, anche perché andrebbe rinnovata a inizio 2018. «Invece è importante la collaborazione con l'assessore Palmeri - sottolinea - per rilanciare i centri per l'impiego per dimostrare che il pubblico sa lavorare bene nel mercato del lavoro almeno quanto i privati. Di recente abbiamo fatto una grande meeting a Nola facendo incontrare aziende e giovani: è vero che non c'è la convenzione ma le iniziative si fanno lo stesso».
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Il Mattino