Non è bastato il vertice presso la sede della ex Provincia. La sede del centro per l'impiego danneggiata a Casamicciola dal terremoto, si sposta a Procida. Ma Ischia...
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Resasi inagibile la storica sede di via Principessa Margherita, nel comune di Casamicciola Terme, a seguito del sisma del 21 agosto, per non perdere quest’importante punto di riferimento per i lavoratori, l’Amministrazione ha sin da subito dichiarato la disponibilità ad adibire a nuovo collocamento i locali di Via Morgioni che, fino a pochi mesi fa, hanno ospitato la Società a partecipazione pubblica Genesis srl incaricata della riscossione dei tributi comunali; spazi già completi di ampio open space e sportelli per attività di apertura al pubblico. A seguito di un sopralluogo effettuato dai tecnici sono state rilevate criticità superabili con interventi di adeguamento di lieve importo ed entità, ad oggi, però, tutto è rimasto invariato e si prospetta il trasferimento del Centro per l’impiego di Ischia presso l’isola di Procida con diversi disagi per gli utenti.
«Sulla base delle dichiarazioni di intenti e della solidale vicinanza espressa dal Sindaco metropolitano e dalle Autorità provinciali nel corso della visita svolta presso i Comuni colpiti dal sisma, – così si legge nella nota - ci si sarebbe aspettati che tali interventi di adeguamento fossero svolti dalla Città Metropolitana competente per il Centro per l’impiego, con proprie risorse e a carico del proprio bilancio e con procedure accelerate dall’emergenza. Il Comune di Ischia comunica, quindi, la disponibilità a svolgere a sua cura e spese gli interventi di adeguamento al fine di scongiurare l’ipotizzato trasferimento dell’Ufficio. Non può non rilevarsi con rammarico– conclude il Sindaco - che la solidarietà espressa dal Sindaco metropolitano alle popolazioni e agli enti colpiti dal sisma del 21 agosto è rimasta, forse a causa di una eccessiva burocratizzazione degli uffici incaricati, nelle forme di una vicinanza solo dichiarata, cui non ha fatto seguito alcun impulso risolutivo per fronteggiare l’emergenza». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino