Centro trapianti pediatrico del Monaldi, il comitato genitori incontra Raffaele Calabrò

«È imporante che l'azienda Monaldi al più presto metta in piedi un progetto ampio, in cui il centro trapianti torni ad essere centro di eccellenza,...

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«È imporante che l'azienda Monaldi al più presto metta in piedi un progetto ampio, in cui il centro trapianti torni ad essere centro di eccellenza, assicurando una qualità di assistenza adeguata ai bambini cardiopatici, sia in fase pre che post trapianto. L'azienda è già su questa linea ma bisogna accellerare tale processo. Darò il mio contributo». E' la risposta di Raffaele Calabrò, parlamentare, chiamato in causa dal comitato Genitori bambini trapiantati, impegnati nella battaglia per la riattivazione del centro trapianti pediatrici del Monaldi. Stamattina l'incontro tra una rappresentanza di genitori, Raffaele Calabrò e Giuseppe Matarazzo, direttore sanitario dell'azienda Ospedale dei Colli.

 
L'appuntamento è arrivato a seguito della protesta di mercoledì scorso, durante la quale 30 mamme e papà sono saliti sul tetto della struttura ospedaliera rivendicando il diritto alla salute dei loro figli. I trapianti di cuore per bambini sono fermi da quasi tre mesi, per l’esattezza dal 31 gennaio. Ma da anni il reparto di cardiochirurgia pediatrica, a detta dei genitori dei piccoli pazienti, non funziona più come prima. «Il problema è che ci sono medici bravissimi, che hanno salvato la vita ai nostri figli, seguendoli anche nella fase successiva agli interventi e che oggi non fanno più parte di cardiochirurgia pediatrica, reparto che poco alla volta è stato smembrato» afferma Giuseppe Campagnuolo, papà di Chiara, che ha avuto un trapianto nel luglio 2013. 


Precisa che «non si è trattato di smembramento, bensì di riorganizzazione» Raffaele Calabrò, che si è impegnato a incontrare il direttore generale Giuseppe Longo entro lunedì 8 maggio, pur non ricoprendo alcun ruolo istituzionale in tale vicenda. «Non siamo soddisfatti della riunione. Ovviamente ci auguriamo di avere risposte dopo l'incontro tra Calabrò e Longo - afferma Dafne Palmieri, portavoce del comitato genitori -. Abbiamo ricordato che nel 2016 si è parlato della creazione di una Unità operativa dotata di propri spazi e posti letto di degenza per i ricoveri ospedalieri a favore di adulti e minori in attesa di trapianto cardiaco. Un progetto che, però, si è arenato. Recuperarlo potrebbe essere una soluzione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino